AGI – Il suo primo voto è stato anche il primo per le donne in Italia, e che voto. Il 2 giugno del 1946 per decidere i componenti dell’Assemblea Costituente che avrebbero scritto la carta più preziosa del Paese e per scegliere se vivere in un Repubblica o in una Monarchia.
Scelse la Repubblica e si emozionò per il primo voto alle donne
A 100 anni compiuti il 16 agosto, Giuseppina detta Nina Girombelli è andata a mettere la sua preferenza nell’urna del seggio di via Polesine, a Milano, sfidando la pioggia. Con una motivazione forte, quella di assegnare la sua preferenza al nipote candidato, il cui nome omettiamo per rispetto della legge sul silenzio elettorale. “La mia prozia – racconta lui – mi ha detto di non avere mai saltato un’elezione. Della sua prima volta ricorda che fu a Mondovì, in Piemonte, dove viveva, e l’emozione per una donna di poter votare e di avere scelto la Repubblica, mentre la memoria non l’aiuta su chi votò per l’Assemblea Costituente”.
Una vita da maestra del quartiere
La signora Nina si trasferì nel dopoguerra a Milano, al quartiere Corvetto, dove ha trascorso la maggior parte dei suoi giorni.
Dopo la laurea, è diventata maestra nella scuola di via Martinengo. “Non ha avuto figli – spiega il nipote – e amava moltissimo i suoi alunni che ancora, ormai già anziani, la riconoscono e salutano con calore quando la icontrano per strada”. In primavera, si è rotta il femore a causa di una brutta caduta facendo temere il peggio, “invece si è rimessa addirittura a camminare anche se al seggio l’abbiamo accompagnato sulla carrozzina per non farla affaticare troppo. A parte qualche difficoltà di udito, per il resto è molto lucida e di buon umore. E ha espresso tutta la sua felicità di poter esprimere ancora una volta il diritto al voto”.