AGI - I test salivari antigenici, i cosiddetti test rapidi, non hanno una sufficiente sensibilità per consentire di ottenere il Green Pass. Via libera invece ai test salivari molecolari. Lo sottolinea il ministero della Salute in una circolare sui test salivari diramata oggi.
"I test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili - si legge nel documento a firma del direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza - non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità. Inoltre, i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19".
Nel frattempo "stanno emergendo alcune evidenze scientifiche - spiega la circolare - riguardo il possibile impiego di test antigenici salivari basati su misurazione con strumenti di laboratorio, che tuttavia sono ancora in corso di valutazione per le applicazioni summenzionate".
Lo stop, sottolinea il ministero, riguarda esclusivamente "i test antigenici su matrice salivare", che sono "al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19" come precisa la circolare che si allinea alle normative europee per Green pass. Sono invece validi i test molecolari su matrice salivare ai fini della Certificazione verde.
Il ministero nella stessa circolare stabilisce anche che i test salivari molecolari siano limitati a soggetti fragili e ai bambini, punto cruciale per il monitoraggio epidemiologico nelle scuole: "L'impiego dei test salivari molecolari richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni", si legge.
Pertanto, "al fine di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, che in aggiunta alle attività ordinarie verranno impiegati nel monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico, e di assicurare adeguate risorse per garantire l'efficacia e la sostenibilità di tale attività di sanità pubblica, nonché far conto su evidenze più robuste circa le caratteristiche dei test eseguiti su tali matrici, i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un'opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente: in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico); oppure nell'ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico. E ancora per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio, in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo". Per i bambini, è possibile anche che il test salivare sia fatto a domicilio, con raccolta del campione da parte del genitore.