AGI - I no-vax che sui canali Telegram hanno minacciato azioni violente sono nel mirino della Polizia che ha eseguito perquisizioni domiciliari e informatiche. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano che ha delegato la locale Digos e il Compartimento di Polizia postale, sono rivolte nei confronti di persone residenti nelle città di Milano, Roma, Bergamo, Reggio Emilia, Venezia e Padova.
Gli indagati sono membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri” nel quale vengono progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi rudimentali – in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale, in particolare quella in programma nella Capitale per l’11 e 12 settembre..
L’indagine trae origine dalla costante attività di monitoraggio condotta dai due Uffici investigativi milanesi – su input della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – nei confronti dei numerosi gruppi di protesta attivi sul web contro le misure di contenimento per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati – uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto – oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma nella Capitale il prossimo sabato, incitano gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive Province di residenza, contro non meglio precisati “obiettivi istituzionali” o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella – poi annullata – prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Alcuni membri del gruppo volevano realizzare una “riunione preparatoria” in vista dell’appuntamento romano e approvvigionarsi di armi bianche da utilizzare in quell’occasione.