AGI - Non si arrestano le morti sul lavoro in Italia. Dopo il marittimo deceduto ieri a Livorno, colpito da un cavo di acciaio, si registra il decesso di un operaio, sempre nella giornata di ieri, per un caduta a Napoli, mentre altre due persone sono morte oggi a poche ore di distanza in Toscana.
In Versilia questa mattina un uomo di età compresa fra i 50 e i 60 anni è morto all'interno di una azienda lapidea di Pietrasanta, dopo essere rimasto schiacciato fra due lastre di marmo. L'incidente sul lavoro è avvenuto alla ditta 2P Trading, sulla via Aurelia, dove sono dislocate molte aziende del distretto lapideo di Pietrasanta, una delle capitali della lavorazione del marmo apuo-versiliese. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso e alle forze dell'ordine, sono intervenuti gli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell'Asl.
La seconda vittima, in provincia di Arezzo in un’azienda agricola di Castiglion Fiorentino. L’uomo di 73 anni è caduto da un albero da un'altezza di circa sei metri. Sul posto sono arrivati i soccorsi con un’auto medica ed un’ambulanza. I sanitari hanno effettuato tutte le operazioni per rianimare l’uomo, che al loro arrivo era incosciente, probabilmente in arresto cardiocircolatorio. L’uomo non ha risposto alle manovre dei sanitari ed è deceduto. Sul posto i carabinieri e la polizia municipale che in considerazione della dinamica e del luogo dell'incidente hanno richiesto l'intervento del PISL, ipotizzando che l'accaduto si configuri come incidente sul lavoro.
A Napoli, invece, è morto Luigi Mancuso, 58 anni, napoletano. Era un operaio della società Icm impiegato per conto di Metropolitana di Napoli che lavorava alla fermata 'Tribunalì della linea 1 ed è morto probabilmente per una caduta. Il lavoratore, secondo le prime ricostruzioni, è stato ritrovato nel fossato della banchina dei treni. L'uomo sarebbe poi deceduto in ospedale. La salma è stata sequestrata e la Procura ha aperto un'inchiesta. A denunciare l'accaduto Massimo Sannino, sindacalista della Filca Cisl Campania, il sindacato dei lavoratori edili.
“Anche oggi altri incidenti mortali sul lavoro. Ancora tante vite spezzate e famiglie distrutte. Una vera piaga del nostro Paese. Dietro ogni morte sul lavoro ci sono gravi responsabilità ed omissioni di tante aziende. Bisogna intervenire duramente con maggiori sanzioni e più controlli”. Lo scrive su Twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, commentando gli incidenti mortali sul lavoro di oggi in varie regioni del paese.
"Continua la strage di morti sul lavoro. Bisogna investire in sicurezza, in prevenzione che vuol dire assunzione del personale necessario per i controlli sui luoghi di lavoro. Oggi più che mai – afferma il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto e componente della Commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in italia, sullo sfruttamento e sicurezza sui luoghi di lavoro - bisogna dar vita all'istituzione della Procura Nazionale del Lavoro e valutare d'inserire nella legislazione sul lavoro il reato di omicidio colposo e pensare a una regia unica d'intervento: un coordinamento nazionale degli enti per tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro. Non chiamateli incidenti sul lavoro. Nessuna fatalità".
“Oltre all’occupazione dobbiamo essere molto forti e impegnati a mettere risorse per garantire i processi di sicurezza con cui i lavoratori operano. Ritengo – afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani - che al di là degli incentivi è anche il momento in cui il pubblico intervenga per dare alle imprese quelle condizioni che portano ad investire senza mai mettere in secondo piano la sicurezza".