AGI - Stazioni presidiate dalle forze dell’ordine, pochi manifestanti, controlli strettissimi: è un flop la manifestazione annunciata oggi in 53 stazioni italiane dalla galassia dei movimenti No vax. La protesta era contro l’introduzione del green pass sui treni a lunga percorrenza. A Roma, Milano, Torino, Napoli e in tanti altri centri, sono poche decine, quando non qualche unità, le persone che si sono presentate.
A Roma quasi più giornalisti che manifestanti davanti alla stazione Tiburtina. Avvistato anche Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, che si è fermato in un bar esterno nei pressi della stazione. Davanti al supermercato dove era previsto il presidio ci sono una ventina di persone. "Oggi prove tecniche di governo militare. Dopo aver consegnato la nazione al generale Figliuolo, ecco soldati, polizia e blindati inviati contro i manifestanti e la ribellione alla tirannia del Green pass" ha detto Castellino all'AGI.
"Oggi in tutte le stazioni italiane, quelle della capitale comprese, si assisteva ad uno scenario di guerra - aggiunge - fuori dalla Tiburtina si respirava l'aria di Kabul. Una repressione e una militarizzazione senza precedenti. Ma noi oggi non regaliamo nessun uomo libero e nessun militante a chi vorrebbe bastonare e ammanettare gli italiani liberi per continuare la narrazione del pericolo 'no vax'. Siamo qui, ma, invece della manifestazione, ci riuniamo in assemblea per decidere le prossime azioni. Per una lotta che non puo' essere dettata ne' da anonimi canali Telegram, ne' dal mainstream, che aspettava tensioni e provocazioni, ne', tanto meno, dal Viminale e dalle sue strutture periferiche".
A Milano è di poche decine l’adesione alla manifestazione di protesta indetta fuori dalla stazione di Porta Garibaldi. Lo scalo ferroviario è presidiato dalle forze dell’ordine e l’accesso viene consentito solo ai possessori di un biglietto valido. I pochi manifestanti presenti sono stati identificati dal personale della Digos di Milano.
A Napoli, due persone sventolano la bandiera tricolore e protestano contro quella che definiscono una "dittatura sanitaria e politica". Uno dei due è Raffaele Bruno, segretario nazionale del Movimento idea sociale ed ex Fiamma tricolore, il quale spiega che "si è deciso di annullare la manifestazione in programma a Napoli" e motiva la sua presenza davanti alla stazione centrale con l'intento di spiegare ai cittadini le ragioni dei No vax e No Green Pass. "Condanniamo qualsiasi forma di violenza - aggiunge - ma siccome siamo in uno Stato libero, il vaccino non può essere obbligatorio. Non sappiamo neanche cosa contenga questo liquido, ci vorrebbero almeno 15 anni per avere la certezza che sia sicuro".
Lo snodo ferroviario di piazza Garibaldi, nel giorno in cui entra in vigore l'obbligo di esibire la certificazione 'verde' per viaggiare sui treni di lunga percorrenza, era stato blindato per la manifestazione. Le forze dell'ordine presidiano gli ingressi, e, per evitare che manifestanti potessero accedere dall'interno ai binari, avevano temporaneamente chiusi per precauzione gli ingressi dalle stazioni della metropolitana e della Circumvesuviana. I maggiori controlli stanno rallentando l'accesso dei viaggiatori, creando piccole file davanti gli ingressi principali.
Flop anche per la manifestazione davanti alla stazione di Genova piazza Principe. Poco prima delle 15, solo un gruppo di 5 persone ha dichiarato di essere lì per partecipare alla iniziativa di protesta annunciata su Telegram. Più tardi qualche momento di tensione, quando una manifestante è stata denunciata a piede libero dalla Digos. Alla donna erano stati chiesti i documenti che, inizialmente, si è rifiutata di fornire. Dopodiché la manifestante ha consegnato il documento, ma ha iniziato a insultare la polizia presente. La denuncia e suo carico è per rifiuto di declinare le generalità e oltraggio a pubblico ufficiale
A Torino qualche decina di No vax, non potendo accedere allo scalo ferroviario, ha organizzato un presidio in via Sacchi. La polizia ha bloccato un attivista davanti all’ingresso principale della stazione Porta Nuova di Torino. L’uomo prima si è rifiutato di mostrare i documenti e poi ha scalciato contro gli agenti, che lo hanno ammanettato e trasportato in questura. All’evento ha partecipato anche Marco Liccione, uno dei portavoce del gruppo No Green pass - variante Torino.
“Queste iniziative hanno uno scopo ambiguo, sono contro la legge - spiega - ci dissociamo dalla violenza per cui invitiamo le persone, ogni sabato, a partecipare ai cortei popolari”. Sul ruolo svolto dai social network, Liccione spiega: “Il gruppo Telegram ha avuto un grande successo nel risvegliare le menti delle persone, ma consiglio di non seguirlo per la violenza, la nostra è una linea pacifica e prima o poi ci dovranno ascoltare perché siamo milioni di persone in piazza”.
Sono tre i 'no vax' arrivati alla stazione ferroviaria di Rimini dove si temevano problemi dopo l'annunciata volontà dei 'no green pass' di bloccare il traffico per protestare contro l'uso della certificazione verde. In mattinata erano giunte, tra polizia e carabinieri, varie camionette di personale, anche in tenuta anti-sommossa. La zona ora rimane presidiata solo da alcune decine di poliziotti.
Totale fallimento della manifestazione ‘no Green pass’ alla stazione di Bolzano. Quattro persone – perfetta la parità di genere – si sono ritrovati nei pressi del primo binario restando per una ventina di minuti prima di lasciare definitivamente il ‘presidio’. Nessun coro, nessuno striscione. All’estero e all’interno della stazione polizia e carabinieri in tenuta da ordine pubblico.
Sempre nell’ambito delle manifestazioni contro i nuovi obblighi da registrare la protesta all’Università di Trieste. E’ stata organizzata su iniziativa del candidato sindaco Ugo Rossi. Dopo il ritrovo davanti all'ingresso dell'edificio principale, il gruppo di manifestanti - circa una ventina di persone - è entrato in corteo senza esibire il green pass nei corridoi dell'università, annunciandosi con tamburi e corna. Tra di loro, alcuni non indossavano la mascherina, altri agitavano un cartellone “No green pass- discriminazioni”. Sul posto anche le forze dell'ordine. Il rettore dell’ateneo giuliano Roberto Di Lenarda ha poi ricevuto uno studente della delegazione, per un confronto che è stato definito "pacifico". La protesta, cominciata nella tarda mattinata, è durata circa un'ora per poi sciogliersi senza problemi.