AGI - La voce del super latitante Matteo Messina Denaro nella registrazione di un'udienza di un processo del 18 marzo del 1993 nel tribunale di Marsala.
Il documento è stato presentato in esclusiva dal Tg1 ed è stato scoperto da un'associazione antimafia negli archivi del tribunale di Marsala.
All'epoca della registrazione Matteo Messina Denaro aveva 31 anni e soli due mesi e mezzo dopo sarebbe diventato latitante.
Per 28 anni l'audio con la sua voce è rimasto in una cassetta dell’archivio del tribunale senza che nessuno se ne accorgesse.
Si tratta della testimonianza di Messina Denaro per un omicidio di mafia avvenuto nel trapanese nell'ambito del processo "Accardo Giuseppe +30".
All'inizio della registrazione si sente il latitante indicare le proprie generalità. L'audio di circa 30 minuti termina con il giudice che dice a Messina Denaro che può andare e lui risponde: “Grazie a lei, buongiorno".
de Raho, audio importante per comparazioni
"Sentire la voce di Matteo Messina Denaro è molto importante. Nei suoi confronti ci sono attività investigative da anni, Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza hanno documenti sonori idonei anche a riscontri e comparazioni laddove si rendesse necessario". Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho parla al Tg1 del nastro audio inedito con la testimonianza del boss in un vecchio processo trasmesso proprio nell'edizione delle 20.
"Negli anni - ha ricordato de Raho - sono state arrestate centinaia di persone facenti parte della rete che ne ha favorito la latitanza e sono stati sequestrati tre miliardi di euro: lo sforzo e l'impegno che lo Stato investe per il suo arresto sono enormi, ci sono tanti filoni investigativi sviluppati dalle varie forze dell'ordine sotto il coordinamento del procuratore distrettuale di Palermo. È qualcosa su cui facciamo grandissimo affidamento".