AGI - E’ ancora emergenza incendi nel Sud dell’Italia, dove i roghi non si placano e a soffrire maggiormente sono vaste aree soprattutto in Sicilia e Sardegna. “Siamo nel picco stagionale per la diffusione degli incendi, come testimonia lo stesso numero d'interventi che stiamo effettuando per arginarli”, dice all’AGI l’ingegnere Alessandro Paola, vicario del Direttore centrale per l'emergenza dei Vigili del Fuoco. Un picco che coincide con l’elevato coefficiente di “suscettività all’innesco degli incendi boschivi in questo periodo”, caratterizzato da elevate temperature e altri fenomeni come umidità o ventosità che favoriscono la propagazione dei roghi.
In questo periodo di massima criticità, insomma, gli incendi, “una volta appiccati, sono più difficili da controllare e arginare”, proprio per “per le condizioni climatiche cui stiamo assistendo”, sottolinea l’ingegnere Paola che ricorda che il picco raggiunto in questi giorni è in linea con il trend degli anni passati quando si raggiungono in questa stagione le punte massime di “suscettività all’innesco degli incendi boschivi”.
E comunque, sottolinea ancora il vicario del direttore centrale per l’emergenza dei Vigili del fuoco, siamo lontani “dalla drammatica stagione del 2017, caratterizzata da un numero elevatissimo d'incendi che si ripetevano giorno dopo giorno, su tutto il territorio nazionale”.
Per comprendere comunque la vastità dell’impegno cui sono sottoposti attualmente le squadre dei Vigili del fuoco, l’ingegner Paola racconta che oggi 31 luglio sono già 20 gli interventi effettuati da elicotteri e Canadair, e di questi sono 14 gli scenari su cui continuiamo a operare”.
“A terra, invece, sono già quasi 350 gli interventi, distribuiti in tutta Italia, di cui circa 180 in Sicilia (65 solo in provincia di Catania e 12 in quella di Palermo)”, afferma ancora il vicario del Direttore centrale per l’emergenza dei Vigili del fuoco. Si tratta, tutto sommato, “di un numero d'interventi coerente con i nostri dispositivi di soccorso e non ci risultano particolari criticità, come invece abbiamo avuto ieri nel catanese o nei giorni scorsi in provincia di Oristano: al momento tutta la macchina dei soccorsi è comunque fortemente impegnata”, assicura.
L’ingegnere Paola sottolinea all'AGI l’aspetto “spesso certamente doloso” alla base dello sviluppo degli incendi, cui fa da contraltare “una legislazione molto severa” per contrastare il fenomeno, senza dimenticare gli aspetti patologici dei piromani che “accendono il fuoco per il solo gusto di vederlo propagare, senza cioè avere il fine di trarne vantaggio”.
Ma è da fare massima attenzione a tutti quei gesti o comportamenti che “per distrazione o imperizia” possono favorire lo scoppio di un incendio. Parliamo del banale mozzicone gettato per terra, del falò acceso in montagna con gli amici, o molto più spesso dall’accensione di sterpaglie di chi intende fare pulizia nel proprio campo o giardino: in questi casi, avverte Paola, “in un periodo di facile propagazione, la situazione può fuggire di controllo e bruciare sterpaglie può causare un grandissimo incendio; controllare il fuoco non è semplice, soprattutto in questo stagione”, quando tra l’altro “c’è un assoluto divieto di abbruciamenti in tutta Italia, proprio per l’elevato livello di pericolosità”.
Ciascuno di noi, ci ricorda l’ingegnere, può fare tanto per prevenire o per far scattare il prima possibile un intervento che potrebbe scongiurare gravi conseguenze: “Ogni cittadino che avvista un incendio ha il dovere di segnalarlo”, avverte l’ingegnere, senza dimenticare tutti i “piani regionali e le ordinanze comunali” impostati “alla repressione di episodi che possano determinare un pericolo a persone, beni e ambiente”.
“La segnalazione è fondamentale”, ma il consiglio “è di essere il più precisi possibile nel descrivere l’evento e nel localizzarlo, in modo da rendere l’intervento delle squadre di soccorso il più tempestivo e incisivo possibile. Ci sono chiamate – dice per esempio Alessandro Paola - che addirittura ci fanno solo perdere tempo e non ce lo possiamo permettere in una periodo in cui alle nostre centrali operative arrivano centinaia di telefonate: quando la segnalazione non è utile, ingolfa solo le sale operative, crea problemi e ci distoglie dall’intervenire dove magari c’è più urgenza”, conclude l’ingegner Paola.