AGI C'è chi ha provato a portarsi a casa chili e chili di sabbia, oltre a conchiglie e ciottoli, ma non sono mancati i turisti che dalla Sardegna hanno cercato di ripartire con 'souvenir' proibiti più originali, per esempio una tartaruga o una stalattite, come certificato dai sempre più frequenti sequestri negli aeroporti. Nell'isola non conosce freni l'abitudine illegale, nonostante sanzioni, controlli e campagne di sensibilizzazione, di depredare le sue straordinarie spiagge.
Nei bagagli dei turisti, italiani e stranieri, funzionari delle Dogane, finanzieri e polizia di frontiera stanno trovando di tutto. Gli ultimi sequestri documentati sono avvenuti negli aeroporti di Olbia e Alghero: dal primo un passeggero francese di 25 anni era pronto a imbarcarsi per tornare a casa con otto chili di sabbia e ciottoli in valigia. Da Alghero, invece, un ungherese si apprestava a rientrare a Budapest con due chili di sassolini. Entrambi sono stati sanzionati: una legge regionale del 2017 punisce i furti di materiale dalle spiagge con sanzioni fra i 500 e i 3 mila euro.
Nei giorni scorsi all'aeroporto di Cagliari sono stati multati 11 turisti in partenza: rientravano a Roma, Bari, Milano, Genova, Taranto, Arezzo, Berna, Madrid e Bucarest. Per ognuno è scattata la sanzione massima, pari a 3 mila euro. Nei bagagli gli addetti ai controlli hanno scoperto 2,2 chili di sabbia contenuta in bottiglie di plastica, 512 ciottoli di mare, 740 conchiglie e persino una roccia da oltre un chilo, rubati dalle spiagge più frequentate del Sud Sardegna durante le vacanze: Villasimius, Costa Rei, Perd'eSali, Santa Margherita di Pula, Carloforte e persino dal Poetto di Cagliari.
Sono destinati a tornare nelle spiagge di Villasimius, altri 250 chili fra sabbia, ciottoli e conchiglie, sottratti dai turisti (mille euro a testa di multa), come segnalato la scorsa settimana dal gruppo 'Sardegna rubata e depredata', nato sei anni fa per informare sui ritrovamenti di materiali sottratti dalle spiagge della Sardegna, con una trentina di volontari negli scali aeroportuali e altri collaboratori nei porti.
Sempre a luglio, a un turista di Roma, di 33 anni, la polizia ha sequestrato a Porto Torres circa due chili di sabbia rubati dalla spiaggia della Marina di Sorso: il passeggero stava per imbarcarsi su un traghetto diretto a Civitavecchia. Sanzione per il 'souvenir': mille euro.
Lo scorso giugno 315 grammi fra ciottoli e preziose conchiglie, ormai sempre più rare sui litorali della Sardegna sono stati scoperti nel bagaglio di un passeggero americano in partenza dall'aeroporto di Alghero per Pisa.
Com'è andata l'estate 2020
L'anno scorso nei due soli aeroporti di Olbia e Alghero i funzionari delle Agenzie delle dogane hanno intercettato nei bagagli dei turisti oltre 80 chili di materiali 'proibiti'. Una tonnellata di materiale, tra pietre, ciottoli, sabbia e conchiglie, è stata sequestrata l'estate scorsa all'aeroporto di Cagliari. E chissà quanta altra refurtiva è sfuggita ai controlli. Nel 2019, in epoca pre Covid, erano state sequestrate 6 tonnellate nel solo scalo di Elmas.
La campagna 'Portala nel cuore'
Nei giorni scorsi è partita una campagna di sensibilizzazione curata da Agenzia delle dogane e Regione Sardegna. Testimonial di Portala nel cuore' sono tre volti noti della Sardegna. La conduttrice Geppi Cucciari, il cestista Gigi Datome e l'attrice Caterina Murino hanno girato quattro spot diffusi sui canali social dell'Agenzia e della Regione, sugli schermi delle principali stazioni ferroviarie italiane e sulle tv sarde.
Forse servirà a scongiurare iniziative come quella di un turista turco che nel settembre 2020 era stato scoperto all'aeroporto di Cagliari dalla Polaria mentre cercava di imbarcarsi con una stalattite lunga 57 centrimetri, probabilmente antica di quasi 30 mila anni, staccata dalla Grotta del Fico a Baunei (Nuoro). O l'impresa di un turista calabrese di 45 anni che, sempre l'anno scorso, voleva portarsi a casa un esemplare protetto di tartaruga sarda (Testudo marginata), a suo dire trovata sul ciglio della strada durante una passeggiata. In quel caso era scattata anche una denuncia per violazione delle disposizioni in materia di commercio e detenzione di esemplari di fauna e flora minacciati di estinzione.