AGI - Alberto Genovese lascia il carcere di San Vittore dopo quasi nove mesi e passa in regime di arresti domiciliari in una clinica privata specializzata nella diagnosi e cura dei disturbi psichiatrici e delle dipendenze.
Lo ha deciso con un'ordinanza il gip di Milano Tommaso Perna accogliendo l'istanza degli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari, legali del 43enne che si trovava in custodia cautelare in carcere dallo scorso 7 novembre per due presunti episodi di violenza sessuale commessi a Ibiza ai danni di una 23enne (10 luglio 2020) e nel suo attico in centro a Milano nei confronti di una 18enne (10-11 ottobre 2020). Per evitare il rischio di fuga l'imprenditore del web avrà anche un braccialetto elettronico.
Il patrimonio integrale di Alberto Genovese sarà fatto confluire in un trust, la cui creazione è stata approvata dall'autorità giudiziaria. È quanto emerge dall'ordinanza con la quale gip di Milano ha sostituto la misura cautelare del carcere in quella degli arresti domiciliari in una casa di cura al 43enne, accusato di due presunti episodi di violenza sessuale commessi a Ibiza ai danni di una 23enne (10 luglio 2020) e nel suo attico in centro a Milano nei confronti di una 18enne (10-11 ottobre 2020).
La creazione di un trust ha come la finalità quella di devolvere "la gestione del proprio patrimonio separandosi così in termini oggettivi dalle proprie disponibilità e dal controllo delle stesse () garantendo comunque il pagamento delle spese di giustizia inerenti tali procedimenti, eventuali risarcimenti dei danni dovuti alle parte offese, nonché il pagamento di qualsiasi debito d'imposta o sanzioni amministrative".