AGI - L'ambiente è ferito dalla logica del profitto imposta dai ricchi e subita dalla terra. Lo scrive in un messaggio ai Frati Minori, impegnati nel loro capitolo generale, Papa Francesco.
"Vi incoraggio ad andare incontro agli uomini e alle donne che soffrono nell’anima e nel corpo, per offrire la vostra presenza umile e fraterna, senza grandi discorsi, ma facendo sentire la vostra vicinanza di fratelli minori", scrive Bergoglio, "Ad andare verso una creazione ferita, la nostra casa comune, che soffre di uno sfruttamento distorto dei beni della terra per l’arricchimento di pochi, mentre si creano condizioni di miseria per molti".
Bisogna, prosegue il pontefice, "andare come uomini di dialogo, cercando di costruire ponti al posto dei muri, offrendo il dono della fraternità e dell’amicizia sociale in un mondo che stenta a trovare la rotta di un progetto comune. Ad andare come uomini di pace e di riconciliazione, invitando coloro che seminano odio, divisione e violenza alla conversione del cuore, e offrendo alle vittime la speranza che nasce dalla verità, dalla giustizia e dal perdono".
Non a caso, ancora lo scorso febbraio al momento di ricevere il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Bergoglio accusava questa cultura “usa e getta” chiedendo “una collaborazione internazionale per la cura della nostra casa comune”.
Il primo banco d prova si presenterà alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26), prevista a Glasgow per novembre. L’auspicio del Pontefice è quello che si trovi “un’intesa efficace per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico”.
Nei giorni scorsi è rimbalzata dalla Scozia la notizia che il Pontefice potrebbe recarsi a Glasgow per partecipare ai lavori della conferenza.
L’essere umano, nella visione di Papa Francesco, è e deve essere custode della terra. Le conoscenze della tecnica danno “a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull’insieme del genere umano e del mondo intero”, scrive della Laudato Si’, l’enciclica emanata nel 2015 e che ancora adesso rappresenta il cuore del suo pontificato.
Non è un problema l'età
“Il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”, aggiunge. Questo accade perché alla logica dello scambio, di per sé positiva e nel suo risolvere i problemi come nel suo creare ricchezza, si è sovrapposta la logica della massimizzazione del profitto che scarta chi e cosa non sia ad essa coerente. Ne scaturiscono lo sfruttamento dei bambini, l’abbandono degli gli anziani, la schiavitù, il commercio di pelli di animali in via di estinzione e di “diamanti insanguinati”.
Ugualmente i cambiamenti climatici sono un problema globale, causa ed effetto contemporaneamente, di questa logica. Oggi “costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità», scrive Jorge Mario Bergoglio nell’enciclica.
Molti di quanti “detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi”.
Rivolgendosi ai Frati Minori il Papa affronta anche il tema della crisi delle vocazioni. "Da questi incontri", scrive, "voi riceverete una spinta per vivere sempre più pienamente il Vangelo, secondo quella parola che è la vostra strada: «La vita e regola dei frati minori è questa: osservare il santo vangelo del Signore nostro Gesù Cristo». Mentre in buona parte dell’Ordine affrontate le sfide del calo numerico e dell’invecchiamento, non lasciate che l’ansia e il timore vi impediscano di aprire i cuori e le menti al rinnovamento e alla rivitalizzazione che lo Spirito di Dio suscita in voi e tra di voi”.
“Avete un’eredità spirituale di ricchezza inestimabile, radicata nella vita evangelica e caratterizzata da preghiera, fraternità, povertà, minorità e itineranza” ricorda, “Non dimenticate che uno sguardo rinnovato, capace di aprirci al futuro di Dio, lo riceviamo dalla vicinanza con i poveri, le vittime delle moderne schiavitù, i profughi e gli esclusi di questo mondo. Essi sono vostri maestri. Abbracciateli come fece San Francesco".