AGI - Una benedizione dall'alto. Il reliquiario di Santa Rosalia, nel giorno della festa della patrona di Palermo, ha sorvolato la città a bordo di un elicottero dell'Esercito, con l'arcivescovo Corrado Lorefice e il sindaco Leoluca Orlando. Una richiesta speciale di protezione in occasione del 397esimo Festino andato in scena senza corteo per evitare assembramenti.
"La proposta di Santa Rosalia - dice don Corrado nel suo messaggio alla città - è quella di 'salire in alto', accettare il rischio di guardare la nostra vita dall'alto per guadagnarne una visione nuova. Uscire per un attimo dal nostro piccolo mondo per guardare l'ampiezza della realtà nella quale siamo inseriti".
Rosalia ci fa alzare lo sguardo verso l'alto "da dove ci visita anche attraverso il frammento del suo corpo che sorvola in elicottero la sua e nostra Palermo assumendo ancora il nostro dramma pandemico e sociale, ma riconsegnandoci un forte e inderogabile messaggio di solidarietà e di speranza".
Allargare lo sguardo spesso apre piste e soluzioni impensabili. E allargare lo sguardo "sulla grandezza della nostra città, guardarla a lungo, potrà farci scoprire, oltre alle bellezze visibili che incantano, anche le bellezze invisibili, sofferte e germinali nascoste nelle periferie sociali e anche nelle periferie del male". Oggi si soffre nella povertà economica, si soffre e si fanno soffrire gli altri nella povertà di valori relazionali.
"Siamo chiamati - conclude don Corrado - a salire in alto per capire che dobbiamo costruire una città sempre più bella". In alto, per progettare orizzonti nuovi, "per essere degni della nativa vocazione di questa città: all'accoglienza e alla condivisione della meravigliosa ricchezza di calore umano, di cultura, di arte e di natura che la rende unica".