AGI - Una donna è stata identificata nell'aula del tribunale di Ragusa per aver effettuato delle registrazioni audio e video di parte della deposizione di Paolo Borrometi, vicedirettore dell'Agi e direttore del sito d'inchiesta giornalistica 'laspia.it'.
Il pubblico ministero, allertato dalla scorta di cui il giornalista è dotato per il suo impegno anti mafia, lo ha prontamente segnalato al giudice che ha disposto, con l'intervento dei carabinieri, l'identificazione della donna che dopo aver ammesso di avere effettuato le registrazioni, si è qualificata come giornalista e si è subito detta disponibile a cancellare tutto.
Sono seguiti momenti concitati in cui il pm ha anche chiesto all'avvocato dell'imputato se pure lui avesse effettuato registrazioni sollevando le proteste del legale stesso. La vicenda è stata segnalata subito alla Procura e il giudice ha annunciato in udienza di volere inoltrare anche all'Ordine dei giornalisti i provvedimenti conseguenti.
La cronaca del processo riguarda una querela per diffamazione che Borrometi ha sporto nei confronti di Corrado Romano che a commento di un suo articolo dal titolo "Pachino come Napoli, escono dal carcere i 'fratelli-delinquenti' Aprile: scatta la festa con selfie e fuochi di artificio", ha scritto "Sei solo un parassita di m...per dire certe parole sciacquati la bocca con l'aceto".
Dopo le prime domande del Pm, Borrometi è stato incalzato dal legale di Romano (che non era presente in aula), Giuseppe Gurrieri che, più volte interrotto dal giudice e dal pm, ha dichiarato l'intenzione di volere sottolineare con le sue domande, la provocazione dell'articolo anche in una eventuale richiesta di applicazione di attenuante.
Toni accesi che sono culminati con l'episodio della donna - giunta in aula assieme all'avvocato - alla quale, in corso di udienza, il legale aveva chiesto di rispondere a una chiamata telefonica visto che lui era impegnato con l'esame del teste Borrometi. Il giudice, dopo la segnalazione del pm, ha chiesto all'avvocato se la donna che aveva effettuato le registrazioni, fosse una collaboratrice del legale. L'avvocato ha negato che fosse una sua collaboratrice. Il giudice ha imposto che venissero immediatamente effettuate le cancellazioni disponendo l'invio di quanto accaduto alla Procura di Ragusa, invitando Borrometi a non uscire dall'aula per la sua sicurezza. L'udienza è stata rinviata al 24 novembre per discussione.