Roma rende omaggio a Raffaella Carrà. Il carro funebre ha iniziato il lungo corteo passando per via Nemea 21, residenza della regina dello spettacolo scomparsa lunedì a Roma.
Il corteo ha toccato poi l'Auditorium Rai del Foro Italico, in largo Lauro de Bosis, il Centro Rai di Via Teulada 66 e il Teatro delle Vittorie di Viale Mazzini 14: ad aspettarla i vertici dell'azienda, Fabrizio Salini e Stefano Coletta, ma anche tanti volti noti dello spettacolo e decine di cittadini che hanno voluto salutare la show girl entrata giovanissima nel cuore delle persone.
Una gigantografia della Carrà con su scritto "Grazie Raffaella" è stata affissa davanti alle sedi Rai di viale Mazzini e via Teulada.
“Lascia un vuoto e un modello da seguire per chi vuole intraprendere questo mestiere. La Rai ha voluto con questo percorso omaggiarla ma soprattutto ringraziarla", ha sottolineato Salini.
Tappa conclusiva la Sala Protomoteca del Campidoglio, dove dalle 18 è aperta la camera ardente.
Sergio Japino e i parenti dell'artista sono stati ‘scortati’ all'interno dalla sindaca Raggi. Corone di girasoli e cuscini di rose gialle, il suo colore preferito. E poi la musica di "Chissa' se va", e di "Come è bello far l'amore", le più belle foto di scena, lo schermo che trasmette le immagini di una strepitosa carriera. La camera ardente è in sintonia con l'essenza della regina tv, ricca di energia e vita, nonostante tutto.
Tra le foto esposte spicca quella che la ritrae con un gruppo di neonati, immagine firmata da Oliviero Toscani per il suo programma "Amore', dedicata alle adozioni a distanza.
Le corone hanno le firme di "Barbie, Paola e Claudia" le figlie di Gianni Boncompagni, de "Il tuo Fan club" e della Rai".
Uno dei primi fan entrato ad omaggiare il feretro ha lasciato un cartello con su scritto, con il pennarello rosso. "Il tuo silenzio.. Rumore, ciao Raffa".
C'è Vittoria, sessantenne romana in abito nero e occhiali scuri che dopo aver omaggiato il feretro piange senza freni: "So' morti tutti, dopo Proietti, la Fracci e Battiato se ne è andata pure Raffaella, oggi dovevo essere qui".
Ognuno ha una storia che lo lega in qualche modo a Raffaella. Quella di Annamaria, bancaria cinquantenne, risale a quando tredicenne, nella sua Castellabate, vinse un concorso canoro cantando 'Tanti auguri' e da allora, assicura, "ho Raffaella nel cuore". Ma davanti al feretro, sotto al maxischermo che trasmette gli spezzoni di Canzonissima, Carramba e la Carrà in versione Maga Maghella, sfilano soprattutto giovani che la Carrà l'hanno conosciuta nell'ultima fase della sua carriera, imparando ad amarla, come racconta Adriano "grazie alla passione di mia madre".
Chiara, 18 anni indossa short e una maglietta che le lascia scoperto l'ombelico, omaggio alla Raffa del 'tuca tuca': "Sono venuta a salutarla perchè mi ha trasmesso grandi ideali di libertà ", spiega. Alessio, 27 anni, si è sobbarcato ben sette ore di pullman dalla Calabria: "Quando ho saputo della sua scomparsa ho deciso che dovevo dirle addio, sono cresciuto con le sue canzoni, grazie ai miei genitori".