AGI - “Assenza di una causalità giuridicamente rilevante tra la somministrazione del vaccino Astrazeneca e il decesso di Tognatti Sandro”. Lo scrive la procura della Repubblica di Biella che ha chiuso il caso del professore di musica del conservatorio di Novara, residente nel Biellese morto lo scorso 14 marzo dopo aver ricevuta la somministrazione del vaccino.
Una vicenda che aveva suscitato molto clamore, e che aveva portato alla sospensione della somministrazione delle dosi del siero anglo-svedese prima in Piemonte "in attesa degli esiti dei riscontri per verificare l'eventuale nesso di causa" e poi, dopo l'identificazione del lotto (ABV5811) a cui apparteneva la dose inoculata al professore, nelle altre regioni dove era stato distribuito e dove i Nas avevano provveduto al sequestro su ordine dei magistrati.
La consulenza tecnica disposta dalla procura
La procura aveva disposto una consulenza tecnica collegiale, stabilendo l'esecuzione di accertamenti tecnici complementari dopo l'autopsia condotta dal medico legale Roberto Testi. La perizia è stata svolta da Franco Tagliaro, ordinario di Medicina Legale presso l'Università di Verona, specialista in Medicina Legale e Biochimica e Chimica Clinica, patologo e tossicologo forense e al Marco Macchia, ordinario di Ordinario di Chimica Farmaceutica presso l’Università degli studi di Pisa.
L’incarico era quello di accertare “la sussistenza di eventuali recenti e/o pregresse assunzioni di composti ad azione farmaco-tossicologica da parte di Tognatti, evidenziandone l’eventuale ruolo causale e/o concausale nella verificazione dell’evento mortale, nonché - se opportuno e allo scopo di fornire una risposta adeguata al quesito precedente - di evidenziare mediante analisi documentale e su base sperimentale, la correttezza del prodotto Covid-19 Vaccine AstraZeneca avente codice lotto/fiala ABV5811 somministrato presso il Centro vaccinale di Candelo in relazione al Dossier di Registrazione e la loro potenziale efficacia causale/concausale rispetto il decesso di Tognatti Sandro”.
I due periti sono stati poi affiancati da Ugo Moretti. associato presso l’Università degli studi di Verona, esperto in farmacoepidemiologia e farmacovigilanza con particolare riferimento alle reazioni avverse da farmaci e vaccini, e da Marco Marietta, specialista in ematologia, esperto in emostasi e trombosi. Le perizie hanno escluso qualsiasi nesso causale tra il vaccino e la morte del docente di clarinetto.
Una condizione patologica pregressa
“È stato accertato – precisa invece la Procura - che Tognatti versava in una condizione patologica pregressa, denominata cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, difficilmente rilevabile mediante esami radiologici. Pertanto, per effetto della vaccinazione e delle condizioni pregresse in cui il soggetto versava, l’elevato stato febbrile (che costituisce reazione comune alla somministrazione del vaccino) ha rivestito un ruolo di evento scatenante idoneo a causare un arresto cardiaco successivo ad aritmia (non prevedibile).
La causa della morte, quindi, è correlata in modo diretto a una preesistente condizione patologica del miocardio in soggetto apparentemente sano e lievemente iperteso non conosciuta né conoscibile in assenza di precedenti patologici clinicamente evidenti e non rilevabile in sede anamnestica”. La procura conclude che “in merito alla correttezza della composizione del prodotto Covid-19 Vaccine Astrazeneca lotto ABV5811, l’analisi della documentazione acquisita ha permesso di rilevare l’assenza di criticità sia nella catena di conservazione, sia nella preparazione farmaceutica del vaccino”. I risultati della consulenza tecnica verranno inviate all’Agenzia Italiana del Farmaco, fornendo – conclude il procuratore Teresa Angela Camelio - un contributo di alto livello scientifico”.