AGI - I troll che animano la rete sono per la maggior parte machiavellici, psicopatici, narcisisti e hanno piacere nel veder fallire gli altri. Lo hanno rilevato un gruppo di ricercatori della Brigham Young University, ha cercato di dare una spiegazione al perché ci siano persone che diventano ‘troll’ e cosa motiva i loro comportamenti. Con l’arrivo di internet, nel tempo si è generata una tipologia di utente, definita ‘troll’, che passa le giornate sui social a pubblicare commenti offensivi contro altri utenti e postare contenuti aggressivi o irrilevanti.
Dallo studio è emerso che coloro che passano il tempo a scrivere commenti offensivi o inutili condividono tutti gli stessi tratti della personalità contenuti in quella che viene definita ‘triade oscura’, che comprende narcisismo, psicopatia e machiavellismo.
Queste tre condizioni nei ‘troll’ si incontrano con un altro tratto, definito in tedesco schadenfreude, che indica il provare piacere dalle disgrazie altrui. Chi soffre di schadenfreude, spiegano i ricercatori, vede nel ‘trolling’ una forma di comunicazione che può arricchire la discussione online e non un modo per ostacolare il dialogo.
“Coloro che mostrano i tratti della triade oscura hanno maggiore probabilità di cedere a comportamenti da ‘troll’ se traggono piacere dall’osservare gli altri soffrire”, ha spiegato Pamela Brubaker, coautrice dello studio. Per arrivare alle conclusioni del lavoro, i ricercatori hanno esaminato i predittori psicologici che sono alla base dei comportamenti di ‘trolling’ nonché le percezioni provate sul tema da 483 utenti sulla piattaforma di discussione ‘Reddit’.
"I troll online sono stati descritti come autocelebrativi, individualisti e senza rimorsi per i loro comportamenti", si legge nello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Social Media and Society. "La ricerca suggerisce che i troll possiedano tratti oscuri della personalità, tra cui psicopatia, narcisismo, sadismo e machiavellismo. Ma il comportamento che assumono è considerato da loro stessi come accettabile”.
Tra i risultati dello studio è emerso che mentre le donne presenti sulla piattaforma Reddit considerino il ‘trolling’ come disfunzionale alla discussione, gli uomini siano invece più propensi a considerarlo funzionale perché, sostanzialmente, è quello che si aspettano di trovare su una piattaforma dove si scambiano opinioni. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che gli utenti che possiedono il tratto caratteriale della schadenfreude non si preoccupano del peso delle loro parole e non vedono il proprio comportamento come distruttivo, ma bensì come un metodo per comunicare.
“Sono più interessati a migliorare la propria esperienza online, invece che crearne una positiva per quelle persone che non provano divertimento o piacere dalle discussioni provocatorie”, commenta un altro autore dello studio, Scott Church. “Quando si discute su internet – dice Church – si deve sempre ricordare chi si è veramente e che le altre persone presenti online sono esseri umani come noi, con amici, famiglia e sentimenti. Quando ci si dimentica di questo, vedendole invece come semplici nomi utente o avatar, diventa più facile impegnarsi nel trolling”.vedendole invece come semplici nomi utente o avatar, diventa più facile impegnarsi nel trolling”.
"I media digitali – dice infine Brubaker - danno il potere di connetterci con persone che hanno idee, interessi ed esperienze simili ma anche diversi dai nostri. Mentre ci colleghiamo con le persone online, dovremmo sforzarci di essere più rispettosi degli altri e degli altri punti di vista, anche quando la prospettiva di un'altra persona potrebbe non essere allineata con la nostra. Ognuno di noi ha il potere di esercitare un'influenza positiva online. Possiamo farlo esercitando il rispetto reciproco”.