AGI - Un atto dovuto, che era atteso nell'imminenza della procedura dell'incidente probatorio che si apre il prossimo 8 luglio, ma che riaccende i riflettori sull’indagine in corso da parte della procura di Verbania sul disastro della Ferrovia Stresa Mottarone, costato la vita a 14 persone. Sono, infatti, ora quattordici gli indagati (11 i nuovi iscritti nel registro) elencati nella richiesta di incidente probatorio, datata 1 luglio: si tratta di dodici persone fisiche e due società, Ferrovie del Mottarone proprietaria della funivia e Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto.
Nel mirino i vertici della Leitner
Oltre ai tre indagati entrati fin dall'inizio nell'inchiesta, (il gestore della funivia, Luigi Nerini, il direttore d'esercizio Enrico Perocchio, e il capo servizio Gabriele Tadini, l'unico in condizione di privazione della libertà personale essendo agli arresti domiciliari figurano ora iscritti tra gli indagati anche Anton Seeber, presidente del Consiglio di amministrazione della Leitner, e Martin Leitner, consigliere delegato. Indagato anche Peter Rabansen, "dirigente responsabile dell'assistenza clienti Leitner e delegato per l'ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune".
Tra i nomi nuovi, c'è anche quello di Rino Fanetti, un altro dipendente Leitner che ha realizzato materialmente la “testa fusa” della fune traente superiore della cabina 3, quella precipitata al suolo il 23 maggio.
Gli altri nuovi indagati
Gli altri nuovi indagati sono Fabrizio Pezzolo, rappresentante legale della torinese Rvs Srl, che si occupava della "manutenzione delle centraline idrauliche", e il suo dipendente Davide Marchetto, "responsabile tecnico degli impianti a fune". Ed ancora, Alessandro Rossi della società torinese Sateco srl, "che ha effettuato in prima persona le prove magneto-induttive a novembre 2019", e Davide Moschitti, che per conto della stessa azienda ha operato il controllo nel novembre 2020. Indagato poi Federico Samonini, legale rappresentante della società Scf Monterosa srl di Macugnaga, "che ha fatto interventi di manutenzione e controllo visivo delle teste fuse" e le ha sostituite a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021.
A tutti gli indagati vengono contestati i reati di omicidio colposo e lesioni colpose; le due societa' rispondono amministrativamente per omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Agli indagati è, inoltre, contestato il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. A Gabriele Tadini, è contestato anche il reato di falso. Nell’atto depositato all'Ufficio Gip di Verbania, la procura precisa anche di condividere la richiesta, avanzata dal legale di Enrico Perocchio, avvocato Andrea Da Prato, di includere negli accertamenti previsti all'interno dell'incidente probatorio anche la cosiddetta 'scatola nera'.
Accertamenti su due computer
Il procuratore Olimpia Bossi e la sostituta Laura Carrera, scrivono che vanno esperiti gli accertamento su due computer e su "ogni altro dispositivo o supporto riconducibile al sistema di registrazione dei dati e degli eventi dell'impianto a fune". Per la procura, la perizia deve avere ad oggetto "non solo la copia forense" ma "anche l'estrapolazione e l'analisi dei dati" essendo "indispensabili ai fini del già ammesso incidente probatorio e cioè della perizia sulle cause della precipitazione della cabina numero 3".
Il documento della procura concentra l’attenzione, tra l’altro, sui percorsi degli ultimi anni della manutenzione della funivia, che vengono ricostruiti con precisione. L'impianto è stato "chiuso nel 2014 per revisione generale" e riaperto con inaugurazione il 13 agosto 2016. "La manutenzione dell'impianto a fune è affidata alla Leitner spa" si spiega ancora, in base al contratto "stipulato ad Arona il 29 giugno 2016".
Le due società collegate
Le società tramite le quali la Leitner svolgeva il suo lavoro, sono RVS srl, Sateco srl e SCF Monterosa srl. Alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici societari e di un dipendente, l'azienda altoatesina Leitner parla, a proposito dell’attività svolta sulla funivia di Stresa di “attività di manutenzione e controlli svolti nel pieno rispetto del contratto e delle norme vigenti in materia".
"Avendo in essere Leitner – precisa la nota - un contratto di manutenzione con la società Ferrovie del Mottarone, l'iscrizione da parte della Procura di Verbania nel registro degli indagati di alcuni suoi dirigenti e collaboratori è un atto dovuto".