AGI - Una battuta di pesca 'proibita' in Corsica, nelle acque protette vicino a Bonifacio, rischia di costare cara a tre sub sardi. La Francia li vuole per giudicarli secondo le leggi locali e la loro sorte è appesa a un filo. I pescatori di Sorso, nel Sassarese, rischiano di essere estradati dopo che la Corte d’appello ha deciso per la consegna alle autorità transalpine. Arrestati su mandato di cattura europeo poi scarcerati su richiesta dei loro legali Marco Salaris, Mario Perantoni, Luca Sciaccaluga e Luigia Crabu e sottoposti all’obbligo di firma, ora hanno davanti solo il ricorso in Cassazione.
Le accuse della Francia
Una vicenda delicata che vede i giovani pescatori finiti al centro di una sorta di 'caso diplomatico'. Sono accusati dalle autorità francesi di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, ostacolo alle funzioni di un funzionario, violazioni di reati in materia ambientale, pesca all’interno di area destinata a riserva naturale protetta delle Bocche di Bonifacio tra la Sardegna e la Corsica. I fatti risalgono al 2 luglio dello scorso anno quando i pescatori partiti dal porto di Santa Teresa di Gallura si sono diretti verso la Corsica e, secondo l’accusa, avrebbero violato le acque dell’area marina dove è rigorosamente vietata la pesca.
Sorpresi in una 'zona rossa', i sub avrebbero minacciato i guardiani della riserva naturale puntandogli contro i fucili da sub con gli arpioni innestati. A quel punto è intervenuta la gendarmerie: immediata la fuga dei tre a bordo del gommone e l’inseguimento fino allo sbarco di Santa Teresa dove sono stati bloccati, identificati e presi in consegna dai carabinieri.
Il 'mistero' del quarto uomo
Nella ricostruzione delle autorità francesi si parla di quattro uomini, ma per un errore sui dati anagrafici al momento dell’identificazione, al quarto pescatore, 37enne anche lui di Sorso, non era stato notificato il mandato del tribunale di Ajaccio. Questo fino alla conclusione delle indagini che hanno portato all’arresto conclusosi in modo analogo ai primi tre con la scarcerazione e l’obbligo di firma dopo l’interrogatorio di convalida.
Anche per il 37enne i giudici della Corte d’appello di Sassari hanno deciso di accogliere la richiesta di estradizione del tribunale francese. “Abbiamo già depositato il ricorso per Cassazione per i primi tre - riferisce all’AGI l’avvocato Marco Salaris - e faremo lo stesso per il quarto”. Per tutti gli imputati i giudici della Corte d’appello hanno posto la condizione che, dopo il processo, possano tornare in Italia per scontare l’eventuale pena o misura di sicurezza.