AGI - L’anno scorso i controlli della Guardia di finanza mirati a smascherare i “furbetti” del reddito di cittadinanza, anche grazie al contributo dell’Inps, hanno permesso di intercettare oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti e circa 13 milioni di euro di contributi richiesti e non ancora riscossi: 5.868 le persone denunciate per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.
Tra questi figurano soggetti intestatari di ville e auto di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. E’ quanto emerge dal bilancio operativo 2020 del Corpo, diffuso in occasione del 247esimo anniversario della fondazione.
In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 23.282 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 93 milioni di euro.
Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per oltre 28 milioni di euro. In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i reparti hanno portato a termine 311 interventi, segnalando alle procure 225 persone, di cui 23 arrestate.
Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di quasi 117 milioni di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per quasi 12 milioni di euro.
In relazione alla spesa sanitaria, significativo il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (258,5 milioni di euro), “a testimonianza di come il settore sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle autorità giudiziarie penali quanto di quelle contabili”.
Nel 2020 la Guardia di finanza ha scoperto 3.546 evasori totali, esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 19.209 lavoratori in “nero” o irregolari.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è di 800 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria ammontano a 4,4 miliardi di euro. Sono state eseguite 9.833 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 10.264 persone, di cui 308 arrestate, per aver commesso 7.303 reati fiscali.
In un anno le fiamme gialle hanno eseguito complessivamente 800 mila interventi ispettivi – una media di 2.190 al giorno - e 47.560 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: “un impegno ‘a tutto campo’ a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese”.
Nel settore degli appalti, l’anno scorso il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio è stato pari a oltre 5 miliardi di euro: di questi ultimi, circa 632 milioni di euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria.
Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la pubblica amministrazione sono state 3.525, di cui 405 arrestate.
Di “importanza strategica” la collaborazione con l’Anac, su cui delega le fiamme gialle hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.
Complessivamente sono stati eseguiti provvedimenti di sequestro per un importo di quasi 284 milioni di euro.
Scoperte infine frodi in danno del bilancio nazionale e comunitario per oltre 273 milioni di euro, mentre si attestano su circa 211 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con 9.169 persone denunciate.
Sul fronte del Covid, nell’anno della pandemia, i finanzieri hanno denunciato 1.347 persone per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatato sanzioni amministrative in 310 casi e sequestrato circa 71,7 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, circa un milione di confezioni e 160 mila litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti); 238 le persone denunciate per il reato di manovre speculative su merci e oltre 3,2 mln di beni sequestrati, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 6.000% rispetto al prezzo di acquisto.