AGI - Il vaccino anti Covid Johnson & Johnson è un siero "ad adenovirus ed è preferibile riservarlo agli over 60". Così, in un'intervista a La Stampa, il presidente della task force sui vaccini dell'European medicines agency (Ema), Marco Cavaleri. Dopo lo stop di venerdì alla somministrazione del vaccino AstraZeneca agli under 60, Cavaleri invita alla cautela anche sul monodose J&J: "Ha dato meno problemi di AstraZeneca, anche se è stato usato poco. Con una dose risulta utile per alcune categorie difficili da raggiungere, ma resta ad adenovirus". E l'ipotesi è che con questo tipo di sieri possa scatenarsi "una reazione immunitaria che porta alla trombosi. è successo soprattutto a donne giovani, ma non solo".
Cavaleri non condanna il vaccino AstraZeneca per il quale - ricorda - "gli incidenti sono stati rarissimi e dopo la prima dose". Tuttavia, rispondendo a una domanda, afferma che "vietare AstraZeneca anche agli over 60 è un'opzione che molti Paesi, come Francia e Germania, considerano alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna". Se così fosse il siero del colosso farmaceutico anglosvedese sarebbe escluso del tutto dalla campagna di vaccinazione.
Insomma, ora che ci sono meno contagi e più vaccini è meglio usare altro. Diverso era il contesto a fine marzo: "All'epoca avevamo visto una probabile rarissima associazione tra AstraZeneca e le trombosi, ma la nostra posizione era ed è che in un contesto pandemico il rapporto rischi-benefici resta favorevole per tutte le età", commenta Cavaleri, salvo poi aggiungere che sugli Openday di AstraZeneca "ci saremmo augurati un approccio più cauto rispetto alla disponibilità di altri vaccini". Intanto altri vaccini sono sotto la lente d'ingrandimento dell'Ema per l'approvazione: "A settembre" arriverà Curevac, "sarà a mRna e sopperirà alle carenze di AstraZeneca. Nello stesso periodo arriverà Novavax, un vaccino tradizionale che pure sarà utile".