AGI - Non ci sono nuovi indagati, oltre ai 5 già noti, nell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia in una delle province più colpite al mondo.
"È un'indagine particolarmente complessa"
Lo si evince dal provvedimento con cui il gip Maria Luisa Mazzola ha accolto la richiesta di proroga delle indagini che 'scadevano' il 18 giugno del 2021. Richiesta che viene concessa "rilevato che si tratta di procedimento particolarmente complesso - scrive il gip nel documento letto dall'AGI - che comporta, tra l'altro, il vaglio del materiale sequestrato il 22 ottobre 2020 (in Regione Lombardia e all'Istituto Superiore della Sanità, ndr) e l'audizione di numerose persone informate sui fatti e che sono in corso consulenze tecniche in cui è stata chiesta la proroga per il deposito degli elaborati".
La proroga in teoria 'vale' per sei mesi, fino al 18 gennaio 2022, ma ovviamente i pm potranno completare prima le indagini. La consulenza a cui fa riferimento il gip è quella del virologo Andrea Crisanti in corso da un anno e che sarebbe in via di definizione.
"L'ospedale di Alzano non venne sanificato"
Gli indagati per epidemia colposa e falso, a vario titolo, restano l'ex dg del Welfare lombardo Luigi Cajazzo, l'allora suo vice Marco Salmoiraghi, la dirigente Aida Andreassi, Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo dg e il secondo ex direttore sanitario dell'Asst Bergamo Est, questi ultimi due anche per falso ideologico. Nell'atto di richiesta della proroga firmata dall'aggiunto Maria Cristina Rota non viene fatto il nome di Ranieri Guerra, il direttore aggiunto dell'Oms indagato per 'false informazioni' ai pm nel filone dell'indagine sviluppatosi in un secondo momento che tocca anche il piano pandemico e le attività di preparazione dell'Italia in vista di un'eventuale pandemia.
Secondo quanto finora emerso, la Procura ritiene che diverse irregolarità contrassegnarono la chiusura e la riapertura poche ore dopo dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) quando furono scoperti i primi pazienti di Covid il 23 gennaio 2020.
Locati e Cosentina, in particolare, avrebbero detto il falso quando scrissero che "erano state adottate tutte le misure previste, circostanza rivelatasi falsi, stante l'incompleta sanificazione del pronto soccorso e dei reparti del presidio". "La proroga evidenzia attenzione, scrupolo e impegno coi quali la Procura di Bergamo va ad accertare aspetti molto complessi", afferma l'avvocato Giancarlo Cipolla che aveva presentato degli esposti denunciando le presunte falle nella gestione dell'emergenza sanitaria.