AGI - La pandemia ha cambiato le preferenze degli italiani su quello che da sempre è considerato il bene più prezioso: la casa. Un'indagine della Banca d'Italia mostra che dopo lo scoppio dell'epidemia di covid, le famiglie cercano in misura crescente abitazioni più grandi rispetto a quelle di piccola dimensione, indipendenti rispetto a quelle in condominio, dotate di spazi esterni (il giardino più del terrazzo) e collocate in zone periferiche e a minore densità abitativa rispetto a quelle del centro storico.
Gli studiosi di Via Nazionale riconoscono che tali mutazioni sono state indotte dai prolungati periodi di lockdown che hanno portato alla luce nuove esigenze. E comunque si dicono convinti che i nuovi "orientamenti della richiesta di abitazioni che si sono manifestati lo scorso anno potrebbero mantenersi anche in futuro, soprattutto se le trasformazioni dell'organizzazione del lavoro divenissero o fossero ritenute in prospettiva permanenti, ad esempio per un impiego delle modalità di lavoro agile molto più esteso di quello praticato prima della pandemia".
Proprio per queste ragioni, gli esperti Bankitalia ritengono che, "poiché l'acquisto di un immobile è una delle scelte economiche più importanti (e meno frequenti) delle famiglie, e riflette dunque anche considerazioni di lungo termine, le variazioni già osservate delle preferenze suggeriscono che almeno una parte dei nuclei valuti le nuove modalità lavorative come non transitorie".
E vediamo, in dettaglio, quali sono le modifiche intervenute negli orientamenti di acquisto di casa: "Secondo l'evidenza statistica ricavabile dalle ricerche online e confermata dalle indicazioni degli agenti intervistati nel sondaggio - si legge nella Relazione annuuale della Banca d'Italia - nella seconda metà dell'anno la richiesta si è indirizzata in misura crescente verso gli alloggi piu' grandi, quelli indipendenti e quelli dotati di spazi esterni quali terrazzi o giardini".
La richiesta "ha riguardato soprattutto le aree a minore densità abitativa, dove è piu' diffusa la presenza di case con tali caratteristiche". Ad esempio, la probabilità che gli annunci di abitazioni dotate di giardino ricevano richieste di contatto da parte di potenziali acquirenti (un indicatore che costituisce generalmente un buon anticipatore dell'effettiva realizzazione della compravendita) già in tempi normali è più alta di quella relativa agli alloggi privi di spazi esterni.
Ebbene, "da maggio dello scorso anno le stime econometriche indicano che lo scarto fra queste due probabilità è più che raddoppiato". Questa tendenza è particolarmente evidente nelle città più popolate: "La distribuzione della domanda nel contesto geografico dei sistemi locali del lavoro ha registrato una netta ricomposizione dalle zone più centrali a favore di quelle periferiche", in particolare a Roma e a Milano e nelle altre grandi città. Elementi questi che, a parere degli studiosi Bankitalia, "rappresentano un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti e potrebbero mantenersi anche in futuro".