AGI - Due presunte vittime sarebbero state sequestrate e abusate "per settimane" da Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico finito in carcere a Milano il 21 maggio con l'accusa di aver narcotizzato e violentato una studentessa 21enne.
È quanto due delle tre ragazze, che si sono fatte avanti dopo un'appello degli inquirenti, avrebbero detto lunedì durante le loro rispettive audizioni negli uffici della procura. Racconti che avrebbero già un riscontro dei carabinieri, che indagano coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo.
Gli inquirenti milanesi stanno indagando anche sulla presunta rete di complici che avrebbe aiutato Di Fazio a entrare in contatto le sue potenziali giovani vittime, tutte studentesse di bell'aspetto in cerca di un'opportunità di stage o di lavoro.
Nel frattempo - da quanto si è saputo - sarebbero circa dieci le telefonate di ulteriori possibili vittime arrivate da sabato alla stazione dell'Arma della compagnia Porta Monforte. Tuttavia, nei prossimi giorni gli investigatori faranno delle verifiche per accertare la veridicità delle segnalazioni.
In più di un caso chi ha chiamato avrebbe raccontato ai militari di aver avuto "paura" di denunciare perché si sentiva "minacciata". Ad alcune di loro Di Fazio avrebbe mostrato le pistole, risultate essere poi delle repliche, e il tesserino del Ministero dell'Interno con cui faceva credere di essere un'agente segreto.
Infine, i presunti abusi dell'imprenditore farmaceutico andrebbero avanti da prima dell'ottobre 2020 - come riscontrato dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Chiara Valori - dal momento che alcune altre fotografie ritrovate nei dispositivi elettronici dell'uomo e ritraenti giovani donne seminude e sedate risalirebbero ad anni fa.
Lo 'schema' dell'amministratore unico della Global Farma sarebbe stato sempre lo stesso: dopo aver convinto le ragazze, tutte studentesse, a seguirlo nel suo appartamento in centro a Milano promettendo loro uno stage nella sua azienda, le avrebbe narcotizzate con massicce dosi di benzodiazepine per poi abusarne approfittando del loro stato di incoscienza. Nel frattempo proseguono gli approfondimenti dei militari della compagnia Porta Monforte, guidati dal capitano Silvia Maria Ponzio, sulla rete di famigliari e conoscenti che avrebbe aiutato Di Fazio, 50 anni, ad entrare in contatto con le potenziali vittime, almeno quattro quelle accertate finora.
Le ragazze si sono fatte avanti dopo l'appello lanciato dagli inquirenti in occasione l'arresto dell'imprenditore farmaceutico. Sono studentesse sui 20 anni che avrebbero raccontato tutte di essere state indirizzate a Di Fazio da suoi famigliari e conoscenti con la prospettiva di fare un tirocinio formativo nella Global Farma, l'azienda di cui il 50enne è amministratore unico. Poi - come ha raccontato la studentessa 21enne, l'unica finora ad aver denunciato l'uomo - sarebbero state prima portate da Di Fazio nella sede milanese dell'impresa per un incontro con dei clienti internazionali e poi con un cambio di programma improvviso nel suo appartamento in centro città per essere narcotizzate e abusate.