AGI - Luci e ombre nelle somministrazioni di vaccino nelle varie regioni d'Italia arrivate ormai quasi a 18 milioni. Se Lombardia, Lazio e Veneto, tra le altre, viaggiano 'a gonfie vele', altre come Sicilia e Sardegna segnano il passo.
Rassicura però il generale Francesco Paolo Figliuolo: “a maggio avremo circa 17 milioni di dosi, una media di oltre 450 mila al giorno con punte di oltre 500 mila. Ma maggio sarà un mese di transizione, giugno deve essere il mese della svolta dove dare la spallata definitiva e lasciarci indietro il periodo peggiore”.
“La campagna - ha insistito - va avanti e dobbiamo arrivare all’immunita’ di gregge e sono sicuro che ci arriveremo nei tempi previsti. Se gli arrivi di vaccino a giugno saranno coerenti con la mia stima quindi saranno dai 20 milioni in su, appena messi al sicuro gli over 80, i fragili e gli over 75 daremo il via libera ad una vaccinazione parallela e multipla. In parallelo, ovvero su tutte le classi, multipla ovvero aprendo nuovi hub vaccinali come nelle aziende”.
A livello nazionale, secondo il commissario per il covid, si potrebbe arrivare "ad altri mille punti vaccinali. Così a breve le classi produttive potranno entrare a pieno ritmo e intercettare la ripresa economica”.
Il metodo deve essere quello del 'bilanciamento' “con il consenso delle Regioni. Anche pochi giorni fa abbiamo disposto un bilanciamento Sud-Sud tra Sicilia e Puglia - ha proseguito Figliuolo - e faremo ulteriori bilanciamenti su AstraZeneca in modo da vaccinare il più possibile e non tenere niente in casa.
I bilanciamenti ovviamente sono provvisori e quando la situazione si stabilizza si riportano le dosi dove sono state prese perchè il principio è “una persona, un vaccino”.
Proprio la Sicilia è uno dei 'punti dolenti'. Sono state somministrate circa 1,8 milioni di dosi sulle 2,3 milioni consegnate, il 77%: un dato che pone l'Isola in coda a livello nazionale. Così, si prova ad accelerare nei 65 punti dell'Isola predisposti dalla Regione Siciliana.
Al momento sono regolari gli approvvigionamenti dei vaccini, e ieri sono arrivati da Roma 160 mila dosi di Pfizer - su cui ora punta la Regione per recuperare il ritardo e bypassare le resistenze su AstraZeneca - ed entro il 3 giugno saranno 780 mila. Complessivamente nei frigoriferi degli hub siciliani ci sono 290 mila dosi.
Male anche la Sardegna. Solo l'11,2% dei sardi ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino (la media nazionale è pari al 13%), mentre al 15,7% è stata somministrata solo la prima, inferiore alla quota media nazionale del 16,2%. Il sito del ministero della Salute la colloca al penultimo posto, davanti alla Sicilia, per percentuale di dosi somministrate (77,5%) rispetto a quelle ricevute: ne sono state inoculate 626.458 su 808.440 arrivate. La percentuale media a livello nazionale è pari all'86%.
Difficoltà anche in Campania dove il presidente Vincenzo De Luca però attacca Figliuolo: "Oggi avremmo dovuto avere più vaccini di altri, ma se ne sono dimenticati". "Ieri il commissario nazionale ha detto apriamo ai 40enni. Se nelle altre regioni, come Liguria, Veneto ed Emilia, vi erano più 80enni e 70enni, quando arriviamo ai 40enni vuol dire che ce ne sono di più in Campania".