AGI - Un uomo di 41 anni di Mattinata, nel foggiano, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.
Secondo le accuse il 41enne, già sottoposto alla misura di prevenzione dell'avviso orale e noto alle forze dell’ordine, avrebbe sottoposto a gravi maltrattamenti fisici e psicologici la moglie 39enne, originaria della Repubblica Ceca, costringendola, con violenze fisiche e morali, a subire rapporti sessuali non protetti e obbligandola a condurre le successive gravidanze.
I maltrattamenti sarebbero proseguiti anche durante i periodi in cui la donna era in stato di gravidanza, e anche nei confronti dei sei figli minorenni della coppia, tra i 4 ed i 15 anni. I minori infatti, oltre che spettatori delle offese dirette alla madre, sarebbero anche stati costretti a subire violenze sul piano verbale e fisico, caratterizzati, in particolare, da offese e minacce.
Nei primi giorni del mese di marzo 2021, il Centro Anti Violenza di Capitana, a seguito di segnalazioni anonime di maltrattamenti, ha convocato la donna presso la sede dei servizi sociali di Manfredonia e ad avere un colloquio con lei.
La vittima, particolarmente scossa, ma allo stesso determinata e convinta di raccontare tutto, ha riferito agli operatori di vivere ormai in uno stato di quasi totale segregazione impostole dal marito, dal quale subiva violenze fisiche e psicologiche, restrizioni economiche e abusi sessuali.
Dalle dichiarazione rese dalla donna, è emerso che l’uomo, sin dall’inizio della vita coniugale, nel 2009, aveva sempre tenuto un atteggiamento autoritario e dispotico nei confronti suoi e dei figli, animato dalla volontà di imporre le proprie decisioni, obbligando la moglie, tra l’altro, a sottostare alle sue voglie sessuali, essendo costretta a subire rapporti completi non protetti anche alla presenza dei figli: fatti e circostanze documentati anche su file audio, consegnati dalla donna ai carabinieri.
La donna ha raccontato anche che il marito, per la sua gelosia morbosa, le ha sempre impedito di divenire autonoma da punto di vista economico, precludendole ogni possibilità lavorativa e privandola anche del conto corrente dove i suoi familiari le versavano periodicamente i soldi, ostacolandone quindi gli interessi personali e arrivando a dirle: “ti ho tolto i libri, t’ho tolto il telefono, ti ho tolto la palestra e ora ti devo togliere le sigarette”.
In breve tempo il Centro Antiviolenza di Capitanata, d’intesa con l’equipe integrata “Abuso e Maltrattamento dell’Ambito territoriale di Manfredonia”, dopo aver inoltrato comunicazioni alla procura della Repubblica di Foggia ed al Tribunale per i Minorenni di Bari, ha prelevato la donna e i figli e li ha collocati in una località protetta.
Il marito, non trovando più i suoi famigliari a casa, pur consapevole dei veri motivi dell’allontanamento, si è recato dai carabinieri di Mattinata denunciando la scomparsa dei famigliari. Analogamente faceva alcuni giorni dopo presso il commissariato di polizia Manfredonia. Non contento ha pubblicato dei video su social e su alcuni quotidiani on-line, in cui lo stesso, in lacrime, chiedeva alla moglie di tornare a casa poiché disperato, pretendendo tra l’altro che le forze di polizia si attivassero nelle ricerche.