AGI - Il Lazio avrà un’anagrafe pubblica dei rifiuti grazie alla legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso 17 febbraio. Si tratta di un intervento tanto atteso da parte dei cittadini che renderà la gestione dei rifiuti nel Lazio più trasparente e tutte le informazioni a portata di click.
La nuova legge sull’anagrafe dei rifiuti regionale prevede, infatti, la creazione di un’apposita pagina internet con una serie di dati che la Regione Lazio è tenuta a pubblicizzare e ad aggiornare costantemente.
Si va dai dati ufficiali della raccolta indifferenziata a quelli della differenziata, dalla gestione degli impianti attivi sul territorio di termovalorizzazione e gassificazione, fino ai tributi sui rifiuti incassati dalla Regione e il loro utilizzo e alle diverse autorizzazioni ambientali rilasciate.
Uno strumento utile per il cittadino spesso disorientato su questo argomento da una serie di dati forniti in maniera frammentata.
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la nuova legge, proposta su iniziativa del consigliere Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali), con una serie di emendamenti presentati dalla Giunta regionale.
"Con questo provvedimento il Lazio potrà disporre di un ulteriore prezioso strumento per il controllo dell'intero sistema di gestione del ciclo dei rifiuti, anche attraverso una puntuale collaborazione con Ispra, Arpa e Osservatorio rifiuti sovraregionale", ha spiegato all'AGI Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, che ha seguito l'iter di approvazione della nuova legge.
"L'istituzione dell'anagrafe regionale dei rifiuti - ha proseguito - favorirà maggiore trasparenza su tutti i dati relativi al ciclo dei rifiuti nel Lazio, consentendo la piena fruibilità delle informazioni riguardanti la gestione degli impianti e la produzione dei rifiuti. Verrà creato entro l'estate uno spazio sul sito web istituzionale della Regione dedicato all'anagrafe dei rifiuti. La legge, infatti, stabilisce un elenco di informazioni che dovranno essere pubblicate: dall'ammontare degli introiti derivanti dal tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi alla destinazione di tale fondo, dalle tariffe di accesso agli impianti di trattamento e di smaltimento alle autorizzazioni ambientali integrate, fino agli atti che riguardano i progetti presentati e in attesa di Valutazione d'impatto ambientale".
"L'idea di creare un'anagrafe dei rifiuti - ha detto all'AGI il consigliere regionale Alessandro Capriccioli - nasce dal fatto che spesso l'argomento dei rifiuti genera contrasti e discussioni tra i vari territori e questo è dovuto al fatto che i cittadini non sono nelle condizioni di poter conoscere la realtà in maniera corretta. Spesso i dati sul ciclo dei rifiuti vengono forniti in maniera sparsa e non omogenea dai diversi enti che si occupano del rilevamento e poi tirati in ballo dai vari schieramenti politici ognuno per sostenere una determinata tesi. Per questo motivo, a mio parere, c'era bisogno che la Regione si facesse carico di fornire i dati e presentarli al pubblico in maniera completa".
Per il consigliere di +Europa realizzare l'anagrafe dei rifiuti "non è solo uno strumento amministrativo, ma di conoscenza e democrazia".
"Nella pagina dell'anagrafe dei rifiuti - ha proseguito Capriccioli - saranno pubblicati tutti i dati relativi al ciclo dei rifiuti, divisi per comuni e province, in modo dettagliato, per garantire una gestione trasparente del ciclo, che impatta fortemente sulla vita dei cittadini, i quali saranno finalmente messi nelle condizioni di conoscere per valutare in modo consapevole le scelte dei decisori politici".
"Con questa legge entro l'estate l'anagrafe dei rifiuti nel Lazio diventerà realtà - ha concluso Capriccioli - e io sono a disposizione della Giunta per collaborare alla realizzazione".
Cosa è l'anagrafe dei rifiuti
La Regione Lazio per alimentare la banca dati dell'anagrafe dei rifiuti potrà avvalersi della collaborazione dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio, l'Arpa, e dell'Osservatorio rifiuti sovraregionale (O.R.So).
Sulla raccolta dei rifiuti solidi per la Città metropolitana di Roma Capitale e per ogni provincia e comune del Lazio verranno pubblicizzate nel sito dell'anagrafe dei rifiuti i rapporti annuali dell'Ispra con i dati della produzione di rifiuti solidi urbani (in tonnellate/anno); la produzione pro-capite di rifiuti solidi urbani (in Kg/abitante/anno) e le eventuali iniziative e i dati sul compostaggio domestico e di comunità.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata verranno resi noti i dati del rapporto annuale Ispra con riferimento al raggiungimento dei target previsti nell'ambito della programmazione, nazionale e regionale.
Sulla differenziata saranno resi noti tutti i dati degli impianti regionali: per ogni piattaforma dei materiali raccolti, impianti di selezione del multimateriale e impianti di compostaggio saranno indicate le informazioni su ubicazione, proprietà, autorizzazioni, capacità presente o autorizzata (t/a) e totale input impianto (t/a).
Per gli impianti, invece, della raccolta 'indifferenziata' di trattamento meccanico biologico e di tritovagliatura dovranno essere indicati: ubicazione, proprietà, autorizzazioni; capacità autorizzata e totale 'input' impianto; la quantità di rifiuti speciali, prodotti dal trattamento, con codice CER 190501 (la parte di rifiuti urbani e simili non destinata al compost), 190503 (il compost fuori specifica), 191212 (i materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei RU) e
191210 (rifiuti combustibili, CDR combustibile derivato da rifiuti); le destinazioni finali dei rifiuti con codice CER 190501, 190503, 191212 e 191210, ossia le quantità annue smaltite e recuperate suddivise per tipologia di impianto e per soggetti destinatari; il numero di monitoraggi e controlli effettuati dall'Arpa.
Altro capitolo da indicare sul sito dell'anagrafe dei rifiuti riguarda gli impianti regionali di termovalorizzazione, gassificazione e discariche.
Per ogni impianto di termovalorizzazione e gassificazione saranno rese pubbliche le informazioni su: ubicazione, proprietà, autorizzazioni; numero di monitoraggi e controlli effettuati dall'Arpa; capacitò autorizzata e totale input impianto diviso per provenienza, produttività energetica, quantità di scorie e/o ceneri prodotte.
E ancora, per ogni discarica dovranno essere indicate le informazioni su: ubicazione, proprietà e autorizzazioni; numero di monitoraggi e controlli effettuati dall'Arpa; volumetria disponibile residua (m3), quantità di rifiuti smaltiti (t/a) suddivisi per codice CER; polizze fidejussorie come stabilito dalla legge 10 giugno 1982, n. 348 (costituzione di cauzioni con polizze fidejussorie a garanzia di obbligazioni verso lo Stato ed altri enti pubblici); ammontare totale del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (c.d. ecotassa) di cui all'articolo 3, commi da 24 a 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) e di cui alla legge regionale 10 settembre 1998, n. 42 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi) e successive modifiche, versato alla Regione; la quota affluita nel fondo regionale di cui all'articolo 3, comma 27, della legge 549/1995 e all'articolo 12 della l.r. 42/1998 nonché la destinazione finale del medesimo fondo.
Nell'anagrafe pubblica dei rifiuti saranno rese pubbliche le Autorizzazioni integrate ambientali (AIA); i progetti presentati ai fini della verifica della Valutazione di impatto ambientale (VIA); le autorizzazioni per le attività in materia di spedizioni transfrontaliere dei rifiuti ai sensi del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 luglio 2006, relativo alle spedizioni di rifiuti.