AGI - Se e come andrà in porto la proposta del presidente Usa, Joe Biden, di sospendere i brevetti dei vaccini anti-Covid lo "si capirà nei prossimi appuntamenti internazionali, a iniziare dal vertice mondiale della Salute che si terrà il 21 maggio a Roma, passando per il G7 previsto per l'11 giugno e, infine, il G20 in calendario il 30 ottobre".
Ne è convinta Nicoletta Dentico, responsabile del programma di salute globale di Society for International che ha dichiarato all'AGI come in quelle sedi "saranno più chiari gli equilibri geopolitici e il peso che Big Pharma avrà sulla decisione".
In particolare "al vertice G20, Usa e Ue potrebbero esercitare una leva molto forte per far sì che l'idea vada in porto. I primi perchè forti della tecnologia a r-mna sviluppata finora solo da Moderna e Pfizer, i secondi per la massiccia produzione di vaccini".
Tuttavia, secondo Dentico, "la proposta del presidente Usa, Joe Biden, è un gesto di grande valore politico e anche simbolico, ma non è sufficiente".
"L'annuncio, infatti, si limita ai brevetti sui vaccini, mentre lo scorso 2 ottobre, Sudafrica e India hanno presentato al WTO una proposta articolata di sospensione di brevetti, know how, segreto industriale e accesso ai dati, per tutta una serie di prodotti sanitari, dispositivi medicali, farmaci, e anche vaccini", spiega la studiosa.
A questo progetto "che riconfigurerebbe l'assetto farmaceutico anche in vista di una prossima epidemia, hanno aderito 120 Paesi membri dell'Organizzazione mondiale del commercio". Una iniziativa difficile da ignorare, osserva l'esperta.
"Le parole di Biden stanno producendo un effetto domino con una serie di aperture che fino a ieri sembravano impossibili, con Ue, Francia e Spagna che si sono detti favorevoli alla proposta". Difficile oggi fare una previsione, sostiene Dentico: "Ci sono molti passaggi intermedi tutti da stabilire". E un ruolo centrale "in questo scacchiere lo hanno le aziende farmaceutiche".