AGI - Da Alghero il pilota avrà guardato le stelle pensando al suo Piccolo Principe. Avrà sorriso, immaginandolo con la sua amata rosa. Il pilota è Antoine de Saint-Exupéry, il cielo è quello della Sardegna dove l’autore del celebre 'Le Petit Prince' ha trascorso gli ultimi mesi della sua vita. Saint-Exupéry era arrivato ad Alghero il 10 maggio 1944 al seguito della squadra francese del Gruppo di ricognizione II-33 e qui ha festeggiato il suo ultimo compleanno.
Sfuggì agli aerei tedeschi
Era il 29 giugno – oggi data celebrata come “Piccolo principe day” – e lo scrittore era partito per una delle 8 missioni programmate. Aveva il compito di immortalare il territorio nemico e si alzava in volo armato solo di macchine fotografiche. Partito dall’aeroporto militare di Fertilia, quel giorno stava sorvolando le Alpi quando i tedeschi lo avevano individuato. Ne era nato un inseguimento tra le nuvole ma Saint-Exupéry era un pilota esperto, abituato a muoversi in zone difficili dai tempi dell’aeroposta, e riesce a sfuggire.
Nella torre le prime edizioni dei suoi libri
Si ripara in Corsica e rientra ad Alghero solo il giorno dopo, senza poter partecipare alla festicciola che i commilitoni avevano preparato per i suoi 44 anni. Sono giorni poco noti quelli ricostruiti da Massimiliano Fois, storico e direttore artistico del Mase, il museo Antoine de Saint-Exupéry, aperto nel 2019 in una torre costiera, costruita dagli aragonesi nel 1572. Una struttura che conserva tutte le prime edizioni dei libri dell’autore francese tra cui anche 'Cittadelle', completato proprio in Sardegna, e pubblicato postumo nel 1949. Dell’esposizione fanno parte anche cimeli d’epoca, documenti militari e i ritratti che l’amico John Phillips – uno dei maggiori fotoreporter di “Life” che ha immortalato i grandi eventi del secolo scorso – scattò nei giorni sull’Isola. Le ultime immagini di Saint-Exupéry in vita e in volo.
La ricostruzione dello storico
Sull’autore de 'Il Piccolo principe' ad Alghero se ne sapeva pochissimo, “girava qualche voce, ma solo perché Saint-Exupéry aveva stretto amicizia con una famiglia del posto che lo ricordava”, ha spiegato all’AGI Fois che, dopo aver setacciato documenti e archivi militari, ha scritto un saggio. È stato lo storico a pensare e volere il museo che raccoglie la memoria di quei mesi fatti di azione, ma anche di scrittura e giornate spensierate.
“In quelle calde giornate, Saint-Exupéry delizia spesso i suoi compagni con le sue storie sul Sud America, della guerra Civile spagnola, con i suoi famosi giochi di prestigio e si diletta a suonare il violino con maestria. Uno dei suoi passatempi è il gioco degli scacchi e un altro al quale partecipava con entusiasmo, era la pesca con la dinamite”, anche se a lui affidavano solo il retino e mai l’esplosivo, come racconta Fois nel suo lavoro.
La fine, invece, è storia nota: il 14 luglio alla casetta di Alghero che ospita i militari francesi - oggi inglobata in un altro edificio proprio antistante la Torre Nuova, ristrutturata e allestita per ospitare l’esposizione – arriva l’ordine di partire per la Corsica. Quattro giorni dopo Saint-Exupéry e i suoi si stabiliscono a nord di Bastia. Da qui, il 31 luglio, lo scrittore partirà per il suo ultimo volo senza più rientrare. Oggi il Mase di Alghero, inserito nei percorsi del Parco Naturale regionale di Porto Conte, attende di poter riaprire. In estate, restrizioni Covid permettendo, sarà visitato anche dai familiari di Phillips con i quali i curatori sardi sono in contatto da tempo.