AGI - "Sono almeno una cinquantina le persone che non ne avevano diritto e hanno ricevuto il vaccino o a cui è stato somministrato Pfizer e che avrebbero dovuto ricevere un diverso vaccino". Così la comandante dei Nas di Cagliari, maggiore Nadia Gioviale, assieme al procuratore della Repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso, ha sintetizzato i risultati della prima parte dell'inchiesta 'Saltafila', che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 15 fra medici e infermieri, impegnati nelle vaccinazioni anti-Covid per conto della Assl di Oristano.
Fra i 'beneficiari' figurano anche esponenti delle forze dell'ordine, la cui posizione è al vaglio. Gli operatori sanitari sono accusati di aver favorito "in qualche modo, la somministrazione a soggetti che non rientravano nelle categorie individuate nel piano vaccinale", ha precisato Basso, in particolare familiari e conoscenti. Le verifiche si sono inizialmente concentrate sul poliambulatorio di via Pira a Oristano (11 i medici e 4 gli infermieri indagati per abuso d'ufficio e peculato), poi gli accertamenti si sono estesi agli altri punti vaccinali dell'Oristanese.
La 'corsa al volontariato'
È al vaglio degli inquirenti una sorta di "corsa al volontariato" che nel territorio della Assl di Oristano potrebbe aver animato alcune delle persone che hanno ricevuto il vaccino anti-Covid pur non essendo nelle liste delle categorie prioritarie secondo il piano nazionale e regionale. "Stiamo verificando la posizione di alcuni dirigenti pubblici che avrebbero dovuto ricevere AstraZeneca e invece hanno ricevuto Pfizer", ha spiegato la comandante del Nas di Cagliari. Sarà accertato se ci siano "cause di giustificazione", come ad esempio patologie o se gli stessi facessero parte di associazioni di volontariato, una delle condizioni che davano titolo alla vaccinazione prioritaria.
Le dosi non erano quelle 'avanzate'
Peraltro, le dosi somministrate difficilmente potevano essere quelle 'avanzate', cioè destinate ad aventi diritto che poi non si erano presentati, come sostenuto da alcuni degli interessati finiti sotto inchiesta. Le vaccinazioni spesso venivano effettuate nelle prime ore del mattino, "in tanti casi anche a soggetti giovani, non affetti da patologie", ha precisato Gioviale. Ora l'inchiesta 'Saltafila' si estende ad altri punti vaccinali. È stato già individuato anche un sedicesimo sanitario (ad oggi non iscritto nel registro degli indagati), sospettato di aver agevolato la somministrazione di vaccino a congiunti.
Quanto agli 11 medici e i 4 quattro infermieri indagati "avrebbero favorito la vaccinazione per soggetti che non rientravano nelle categorie individuate come prioritarie dal piano vaccinale", ha spiegato il procuratore capo di Oristano. "Gli accertamenti non sono terminati", e oltre al punto vaccinale di via Pira a Oristano sono in corso su tutto il territorio "di competenza del Tribunale di Oristano". Quindi, le verifiche sono estese ai punti vaccinali allestiti dall'Ares-Ats, l'azienda regionale per la salute, a Oristano, Bosa, Ghilarza, Ales, Macomer e Sorgono: gli ultimi due sono in provincia di Nuoro. Inoltre, "l'analisi dei dati che vengono acquisiti, potrebbero portare a un aumento dei soggetti coinvolti e a una modifica, integrazione, correzione delle accuse mosse a questi", ha preannunciato il procuratore. E si "andrà a vedere, con precisione, a chi attribuire le singole responsabilità".