AGI - Fumogeni, petardi, bombe carta e cariche di alleggerimento. Il centro di Roma, "blindato" per l'occasione, ha vissuto momenti di tensione per il sit-in "IoApro", la protesta dei ristoratori stremati dopo mesi di chiusure.
Con piazza Montecitorio interdetta perché prenotata da un'altra iniziativa, i manifestanti si sono dati appuntamento nella vicina piazza San Silvestro dove molti sono entrati in manette, guidati dal leader del 'movimento', Momi El Hawi.
"Hanno fatto di tutto per bloccarci", ha detto Momi, "non ci fermeremo finché tutte le attività saranno aperte". "Non siamo persone violente", hanno rivendicato a gran voce in tanti ma quando un gruppo con le braccia alzate si è diretto verso il cordone di polizia che gli impediva di muovere verso il Parlamento il nervosismo è salito.
Sarebbero stati alcuni giovani di estrema destra a lanciare delle bombe carta all'indirizzo degli agenti, tra i rimproveri di tanti ("non siete lavoratori, che cosa volete?"). "Basta strumentalizzazioni", la difesa di quelli di CasaPound, "tra le nostre fila ci sono imprenditori, padri e madri colpiti dalla crisi ed anche ristoratori che hanno tutto il diritto di stare in piazza. Non ci interessano le polemiche, noi siamo da sempre al fianco degli italiani".
A un certo punto il grosso dei manifestanti, alcune centinaia in tutto, ha puntato su piazza del Popolo per proseguire pacificamente il sit-in: alcuni hanno provato a tornare verso Montecitorio attraverso le stradine interne ma hanno trovato la strada sbarrata dalle forze dell'ordine, altri ancora hanno bloccato il traffico del Muro Torto prima di essere dispersi dalla polizia verso via Flaminia.
Alla fine il bilancio della questura parla di 120 identificati e di 6 condotti in questura: la posizione di questi ultimi è al vaglio.