AGI - "Non esiste una soglia predefinita per poi riaprire, gli scenari devono essere monitorizzati attraverso vari indicatori, e su questo si sta lavorando sostanzialmente sulla prospettiva di maggio. È un approccio dinamico, esistono indicatori che si vanno a modellare man mano che evolve il sistema.
Dobbiamo essere massimamente flessibili, prepararci alla possibilità che possa arrivare una nuova variante". Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
"Dobbiamo assemblare una serie di variabili - ha aggiunto - sicuramente la quota di persone immunizzate è un elemento importante che può aiutare a prendere delle decisioni. Oggi siamo al picco delle terapie intensive. Abbiamo oltre 3.600 pazienti ricoverati in terapia intensiva, vuol dire che c’è una quota importante di risposta a bisogni di salute che viene dilazionata. Il requisito minimo quindi è scendere sotto le soglie di rischio. L’altro fattore decisivo è il tema dell’incidenza. Oggi siamo intorno ai 200, ossia quattro volte il limite per la capacità di tracciamento".
L'analisi di tutti questi fattori, ha spiegato Brusaferro, "speriamo in modo più rapidamente possibile, potranno consentire acquisizioni progressive di gradi di libertà. Ormai è una sofferenza per tutti noi vivere in questa dimensione ormai da più di un anno".
Tuttavia, ha aggiunto, "se accelerassimo perché ci spazientiamo poi potremmo trovarci a fare un passo indietro. Quindi è importante muoversi verso questo scenario che tutti auspichiamo ma con grande cautela, flessibilità e tempestività".
"Bisogna concentrarsi sulla fascia d'età degli anziani, i 70enni ma anche i 60enni, dobbiamo fare tutti gli sforzi, non c'è alcun dubbio su questo - ha sottolineato il responsabile della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza - Si possono ottenere risultati in tempi molto rapidi se acceleriamola campagna vaccinale. Quando riusciamo a liberare gli ospedali da questo carico e mettiamo in sicurezza le persone a rischio maggiore, possiamo permetterci il lusso di allentare le misure".
"Siamo purtroppo ancora costretti per qualche settimana a tenere il freno, ad avere comportamenti estremamente prudenti sperando però - ha aggiunto Rezza - che un'accelerazione della campagna vaccinale possa favorire un ritorno alla vita normale da qua a qualche mese. Ci vorrà un po' perche bisogna aumentare la copertura vaccinale"
Terapie intensive e ricoveri arrivati al plateau
Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Brusaferro ha, inoltre, spiegato che "in generale prima si muove l'Rt, poi l'incidenza, i ricoveri e per ultimi si muovono i dati sulla mortalità. Le terapie intensive e i ricoveri sono arrivati al plateau e ci aspettiamo che nei prossimi giorni inizino a scendere, e ci aspettiamo che successivamente questo avvenga anche per i decessi".
"Il livello dei ricoveri si sta stabilizzando. Le terapie intensive sono un po' sopra il 41%, passate da 3.716 della settimana scorsa ai 3.743 di martedì - ha aggiunto - siamo arrivati a un plateau: lo stesso vale per le aree mediche, dove abbiamo un 44% di occupazione, anche in questo caso c'è un lieve aumento. Possiamo dire che siamo arrivati a un punto di equilibrio".
Campagna vaccinale proseguirà tutta l'estate
"Naturalmente la campagna vaccinale andrà avanti tutta l'estate e poi vedremo sui richiami - ha detto Giovanni Rezza - Mettere in sicurezza i più anziani e i più fragili è il primo obiettivo, poi però ci sarà la necessità di vaccinare i più giovani anche per frenare la circolazione del virus".
"Ad aprile ci saranno una decina di milioni di dosi di vaccino, bisogna fare il massimo sforzo per completare innanzitutto la vaccinazione delle persone anziane ha concluso - bisogna portare al massimo la copertura vaccinale di chi ha 60, 70 e 80 anni. Fare il massimo anche dai 60 anni in su, poi decrescendo con le età si potrà vaccinare anche le persone piu giovani".