AGI - Ci sono almeno tre video, effettuati con una telecamera nascosta, che ritraggono l’ufficiale della Marina Militare,Walter Biot, mentre è intento a fotografare, nella stanza del suo ufficio, il monitor del pc con documenti "classificati". Questo quanto emerge dall’attività di indagine svolta dai carabinieri del Ros su delega della procura di Roma.
La telecamera era stata "piazzata" dallo Stato Maggiore della Difesa insospettito del comportamento di Biot. Il primo video risale al 18 marzo scorso, poi un secondo episodio il 23 marzo e il terzo il 25 marzo. In quest’ultima occasione la telecamera ha ripreso Biot mentre fotografa con lo smartphone alcuni documenti e poi ripone la sim-card in un bugiardino all’interno di una scatola di medicinale e la sistema nello zaino. Si tratta, secondo quanto accertato, della stessa scatola ceduta nel parcheggio di Spinaceto martedì scorso, giorno in cui è scattato l’arresto in flagranza.
L’analisi della sim-card, di quattro smartphone e di due pc, riconducibili all'ufficiale della Marina, potrebbero fornire ulteriori spunti investigativi al procuratore di Roma Michele Prestipino e al pm Gianfederica Dito. Da una prima analisi sulla sim-card sono emersi almeno 181 documenti "classificati" che erano stati fotografati dall’indagato.
L’attività istruttoria dovrà ora però chiarire, nel dettaglio di che tipo di documenti si tratta. Al momento gli inquirenti hanno individuato 9 atti classificati come segretissimi e 47 Nato Secret. Chi indaga lavorerà anche le quattro utenze, tre intestate allo stesso Biot e uno al Ministero della Marina. Dall’esame del traffico telefonico è emerso che non ci sono stati contatti tra il militare e il funzionario delle forze armate Russe. Un elemento che fa supporre gli inquirenti che gli appuntamenti tra i due venissero fissati in altri modi e a cadenze prestabilite.