AGI - Sette infermieri che lavorano nell’ospedale di Abbiategrasso (Milano), vaccinati a gennaio con doppia dose di Pfizer, sono risultati positivi alla variante inglese del coronavirus. Due di loro hanno manifestato sintomi molto lievi, con tosse e mal di testa, gli altri nessuno. Ora stanno tutti bene.
“Questo fatto - spiega all’AGI il primario del reparto di subintensiva dell’ospedale, Nicola Mumoli - dimostra l’importanza del vaccino perché senza di esso uno degli infermieri sarebbe potuto finire in ospedale. Quando si dice che il vaccino è efficace nel 93% dei casi si intende che è praticamente azzerato il rischio di sviluppare la polmonite che può portare all’ospedalizzazione. Diverso è il discorso della trasmissibilità da una persona all’altra, soprattutto nel caso della variante inglese che non è più ‘cattiva’ ma è più contagiosa. Come detto però, una volta che si è vaccinati, il virus non porta a sviluppare una malattia grave”.
Secondo Mumoli, il focolaio nel suo ospedale fa emergere l'importanza, in questa fase della pandemia in cui le vaccinazioni non proteggono la maggior parte della popolazione, “che anche dopo che ci si è vaccinati, bisogna continuare a utilizzare i dispositivi di protezione e le distanze sociali”.