AGI - "Stiamo assistendo a una decrescita della circolazione, anche se purtroppo è lenta. E' la conferma dell'efficacia delle misure adottate fin qui". Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato tecnico scientifico, è certo che queste linee "dobbiamo continuare a seguirle, e tanto più siamo attenti nel farlo tanto più aumenterà la riduzione dei casi" anche se "lo so che è faticoso" ma "lo scenario verso il quale ci stiamo avviando con decisione ci consente di guardare al futuro con più serenità".
Poi Brusaferro riflette. "Certo al momento sappiamo che il virus continuerà a circolare ma sappiamo anche che grazie ai vaccini ci potremo progressivamente permettere più libertà" perché "per fortuna le ricerche producono sempre più evidenze scientifiche e questo ci aiuta nell'obbiettivo di contrastare con la massima efficacia possibile la circolazione del virus. Ovviamente più ampia potrà essere la copertura migliore sarà la possibilità di controllo", sottolinea il portavoce del Cts.
Viola "Campagna vaccinale non decolla anche per scelte sbagliate"
"La campagna di vaccinazioni non decolla, un po' per la mancanza di vaccini ma anche per alcune scelte sbagliate", scrive l'immunologa padovana Antonella Viola sulle colonne de La Stampa. E "finché il conto dei morti sarà così pesante e i nostri ospedali così intasati - sottolinea - non c'è alcuna possibilità di allentare le misure di contenimento dell'infezione. Non possiamo permetterci di lasciar circolare il virus perché, così facendo, con la popolazione fragile non ancora protetta, assisteremmo a un ulteriore aumento di decessi e ricoveri".
Ma Viola aggiunge anche che "non c'e' scontro tra 'rigoristi e aperturisti' che tenga: i dati scientifici e l'esperienza degli ultimi mesi ci dicono che le zone gialle non riescono a contenere l'epidemia, e invece, in questo momento, è necessario contenere. E, se l'argomento decessi e ricoveri non è sufficiente a convincere chi chiede riaperture subito, è necessario ricordare quanto gli esperti ricordano da tempo e cioè che è necessario tenere molto bassa la circolazione del virus mentre si procede con una vaccinazione di massa, pena lo sviluppo di varianti resistenti ai vaccini".
Ecco, dunque, spiega Viola, "da dove nasce la scelta di mantenere l'Italia in "rosso e arancione" fino al 30 aprile", con una sola eccezione: la scuola, ma "è una scelta chiaramente dettata dalle esigenze dei genitori più che degli studenti, perché anche i ragazzini che hanno più di undici anni stanno soffrendo enormemente per la mancanza della socializzazione e della didattica in presenza". Insomma, secondo l'immunologa, "nelle prossime settimane ci giocheremo una partita importante: arriveranno più vaccini e dovremo procedere con metodo e rapidità", conclude.
Galli: aprile mese cruciale per vedere miglioramenti
Per l'infettivologo Massimo Galli non bisogna abbassare la guardia durante il weekend pasquale: "Mi auguro che i miglioramenti arrivino presto ma bisogna vedere che impatto avranno i giorni di Pasqua sulla mobilità maggiore delle persone e sull'efficienza della macchina vaccinale". "Non vorrei che ci fosse un rilassamento in giro per l'Italia - dice - mi auguro di no, detto questo credo che il mese di aprile sia cruciale, e potrebbe farci vedere la luce in fondo al tunnel".
Bassetti: gli italiani andranno in vacanza
A un'esteta diversa ci crede anche l'infettivologo Matteo Basseti che si dice convinto che gli italiani andranno in vacanza "ci vanno eccome! Ci devono andare, lo dobbiamo ai cittadini, dubbi sulle vacanze per questa estate non ne ho. Le vacanze si faranno, certamente non credo che andremo in spiaggia con la mascherina". "Per un pieno ritorno alla normalità - osserva - dobbiamo porci l'obiettivo che il prossimo Natale o il prossimo Halloween dovremo avere l'immunita' di massa ed essere tornati ad una normalità quasi totale".