AGI - I test rapidi antigenici rappresentano un'opzione valida per il rilevamento dell'infezione sintomatica da Sars-CoV-2, ma non sono altrettanto efficaci nell'individuare i positivi asintomatici. Queste le conclusioni di uno studio condotto dall'Università di Birmingham e pubblicato sul sito della Cochrane Collaboration. Esistono differenze significative nell'accuratezza dei vari tipi di test, sottolineano gli autori, e poche marche soddisfano gli standard minimi indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Sono stati sviluppati diversi tipi di test che utilizzano campioni prelevati dal naso o dalla gola: quelli antigenici identificano le proteine del virus e danno responso entro 30 minuti, i molecolari identificano invece il materiale genetico del virus, impiegando analizzatori in grado di mostrare un risultato dopo un intervallo di tempo che varia da 30 minuti a due ore. Il team di Cochrane ha valutato l'affidabilità di questi esami nel determinare l'infezione tra pazienti sintomatici e asintomatici, analizzando gli studi che hanno misurato l'efficacia di rilevazione dei test utilizzati negli ospedali e di quelli di laboratorio RT-PCR, o reazione a catena della polimerasi.
Una prima versione di questa revisione sistematica pubblicata lo scorso agosto comprendeva 22 studi, mentre ora gli scienziati hanno considerato un totale di 64 studi, principalmente condotti in Europa e Stati Uniti. Stando alle conclusioni del team, i test dell'antigene rappresentano l'alternativa migliore nell'identificare Covid-19 nelle persone con sintomi (rilevato in media nel 72 per cento dei casi), rispetto a chi non manifestava conseguenze dell'infezione (individuato in media nel 58 per cento dei casi). La percentuale di persone con Covid-19 identificate correttamente variava tra le diverse marche di test e dipendeva anche dalla corretta procedura di esecuzione del test.
Secondo le linee guida dell'Oms, un esame deve essere in grado di identificare almeno l'80 per cento delle persone con infezione ed escludere l'infezione almeno nel 97 per cento delle situazioni negative. I ricercatori hanno esaminato l'efficacia di due marche di test considerati più performanti (Abbott Panbio e SD Biosensor StandardD Q) nelle persone con sintomi (identificate correttamente dal 75 all'88 per cento dei casi) e negli asintomatici (rilevati dal 49 al 69 per cento dei casi).
"La nostra revisione mostra che alcuni test antigenici - afferma Jac Dinnes, ricercatore di sanità pubblica, epidemiologia e biostatistica presso l'Università di Birmingham e una delle firme dell'articolo - possono essere utili in ambienti sanitari in cui si sospetta la presenza di Covid-19 nelle persone con sintomi. Questi test non sembrano funzionare altrettanto bene tra le persone asintomatiche".
"Tutti gli esami antigenici possono mancare di rilevare alcuni casi - aggiunge l'esperto - è importante che le persone sappiano che esiste la possibilità di un falso negativo. Speriamo che i prossimi studi si concentreranno sul collegamento tra l'esperienza di chi somministra il test e la sensibilità del test stesso".