AGI - La polizia di Torino ha eseguito stamattina 13 misure cautelari (un arresto ai domiciliari, 3 divieti di dimora a Torino e nei Comuni della val Susa, 9 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di leader e militanti del centro sociale Askatasuna, responsabili di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata aggravati, commessi in occasione del corteo del 1 maggio 2019 che si è svolto a Torino. Agli arresti domiciliari è finito Mattia Marzuolo, 37 anni, leader storico antagonista, al quale - spiegano dalla questura - "è stato riconosciuto anche il ruolo di coordinamento e direzione delle fasi violente della manifestazione".
Tra i destinatari dell'obbligo di presentazione alla pg, la storica portavoce di Askatasuna Dana Lauriola, attualmente detenuta in carcere per altri reati. Durante il 1 maggio 2019, nelle vesti di speaker, come ricostruito dalla questura, Lauriola "ha assunto il ruolo di voce ufficiale del corteo, fomentando ed incitando gli altri facinorosi".
Durante la manifestazione diversi militanti di Askatasuna, posizionatisi in testa al corteo composto da circa 2 mila persone riconducibili anche al movimento No-Tav, all'area anarchica e ai vari movimenti antagonisti cittadini, agirono "con il precipuo obiettivo - scrive la questura - di dare, tra l'altro, una connotazione prettamente No Tav alla tradizionale manifestazione dei lavoratori".
Secondo la ricostruzione della polizia, i manifestanti tentarono di scavalcare anche la parte del Partito democratico "aggredendo, in più occasioni, sia alcuni esponenti politici che i componenti del servizio d'ordine del partito, uno dei quali è stato violentemente colpito con calci e pugni da alcuni militanti di Askatasuna". Antagonisti e forze dell'ordine vennero a contatto in via Roma, dove vi furono alcune cariche di alleggerimento della polizia. Le indagini della Digos hanno consentito di individuare e denunciare in stato di liberta' altri 30 militanti d'area per gli stessi reati.