AGI - La partita sul nuovo stadio milanese di Inter e Milan sembra rimanere in fase di stallo, a circa un anno e mezzo dalla presentazione dei due progetti selezionati e con l'obiettivo del varo dell'impianto in tempo per la cerimonia di inaugurazione dell'Olimpiade 2026. Un anno e mezzo di alti e bassi, di stop and go, in cui sono stati superati alcuni scalini senza però che l'operazione avanzasse con la speditezza che forse si attendevano i due club calcistici. E sul varo del 'nuovo San Siro' continua a incombere l'appuntamento delle elezioni comunali, rinviate all'autunno per la pandemia di Covid-19.
Il sindaco Sala ha precisato il suo punto di vista in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. "Io credo che lo stadio si debba fare, non ho cambiato idea. L’ho detto con decisione e lo riconfermo, il nuovo San Siro è utile" è la premessa. "La mia preoccupazione - spiega - non riguarda il progetto, nessuno lo sta rimettendo in discussione: parliamo di una partnership e voglio sapere chi è oggi e chi sarà nel futuro il mio partner".
Il problema quindi è ancora la proprietà delle squadre, un tema già sollevato nei mesi scorsi e che allora sembrava riguardare più il Milan che l'Inter. Ora invece è il club nerazzurro a essere nel mirino, dopo le voci di un possibile disimpegno del gruppo Suning, che starebbe cercando acquirenti. "Se l’Inter viene da me - afferma Sala - e mi dice che l’investimento di Suning continua, riattivo il dossier; ma anche se mi dice che trattano con pinco pallino e mi portano pinco pallino che garantisce la continuità dell’investimento, a me andrà bene. Devo avere o una o l’altra conferma, chiedo solo questo".
"Dall’Inter - continua - non ho avuto comunicazioni ufficiali rispetto alle trattative per il futuro del club. Però nella finanza italiana e internazionale conosco tutti, sono al corrente di quello che sta succedendo ed è ovvio quindi che debba avere un atteggiamento prudenziale. Non ho mai avuto preoccupazioni sulla famiglia Zhang, così come sul fondo Elliott del Milan. Se non ci fossero trattative aperte sull’Inter non avrei avuto problemi, ma visto che ci sono devo cautelarmi".
Ripercorriamo dunque le tappe del dossier del nuovo stadio: il 26 settembre 2019 in una conferenza stampa i vertici dei club presentano i progetti. Sono due, curati dallo studio Populous e da Sportium/Manica. Il 28 ottobre arriva l'ok del consiglio comunale al pubblico interesse, l'8 novembre c'è quello della giunta. Il 7 maggio le squadre presentano al comune il progetto definitivo.
Dopo una serie di trattative sulle volumetrie commerciali e sulla 'rifunzionalizzazione' di San Siro con attività sportive, nel retail e nell'entertainmente, arriva l'accordo il 23 giugno scorso. Le squadre chiedevano un indice di costruzione dello 0,63% (in linea con la legge sulla costruzione degli stadi) il Comune replicava con lo 0,35% del piano regolatore; il compromesso è stato trovato a 0,51%, pari a 145 mila metri quadrati. La costruzione genererà un incremento occupazionale stimato tra i 3.000 e i 3.500 posti di lavoro.
Se si supererà lo scoglio della proprietà, e avuto l'ok del Comune, sarà poi la volta della scelta del progetto, del piano economico dettagliato, la proclamazione del vincitore del bando per la costruzione del centro commerciale. E ancora, il passaggio in Regione dalla conferenza dei servizi e l’approvazione finale del consiglio comunale. Quasi sicuro che quest’ultima arrivi dopo le elezioni amministrative.
Se tutto andasse liscio, l’iter finirebbe quindi tra il 2021 e l'inizio del 2022. Per concludere i lavori in tempo per le Olimpiadi, a febbraio 2026, secondo le stime più realistiche il cantiere non può essere aperto oltre metà 2022. Il sindaco Sala ha affermato che la cerimonia di inaugurazione potrebbe essere ospitata nel vecchio San Siro, che poi chiuderebbe i battenti.