AGI - Ridare utilità a oggetti e vestiti che possono ancora essere utilizzati per evitare che inquinino venendo buttati. Nasce per questo "Casa Fulvia", uno spazio nel cuore del centro storico di Falconara Albanese (Cosenza) che accoglie indumenti, borse, gioielli, calzature, utensili, piccoli mobili e libri da prendere gratuitamente e dove si possono anche portare cose che non si usano più. A metterlo a disposizione è Sonia Genoese, artista di origini falconaresi nata nella Svizzera francese, che ha deciso di riaprire le porte di casa di sua nonna Fulvia. Sonia, che dopo la laurea in arti visive conseguita a Zurigo, ha deciso di trasferirsi in Calabria per scoprire la terra delle sue origini e vivere in armonia con la natura, continuando i suoi progetti artistici, ha già grande esperienza per questo tipo di “spazi”.
Da tre anni gestisce con altre due persone “Negozio gratis”, a Rende, dove anche in questo caso senza scopo di lucro, si possono prendere gratuitamente oggetti e quant’altro, e portarne di propri. L'iniziativa è stata replicata da qualche tempo anche nel centro storico di Cosenza. Il concetto di base è che l’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo dopo il petrolio e che, oltre ad inquinare, pone i lavoratori in situazioni di precarietà molto pesanti. Da qui viene fuori l'idea del riciclo.
"La Calabria ha bisogno di spazi come questo".
A Casa Fulvia sarà presente anche una piccola biblioteca, grazie alla donazione di 300 libri da parte del centro sociale Rialzo di Cosenza, con una sezione anche per i bambini. Lo spazio funzionerà come “partner” di quello già presente a Rende, favorendo così l’interscambio tra la città e Falconara, nel caso in cui tra i visitatori ci fosse un bisogno particolare circa un accessorio o un capo che potrebbe trovarsi nell’altra sede.
. "Quando facevo l'Erasmus a Berlino ho visto un negozio che funzionava proprio in questo modo - dice Sonia all'AGI - e così quando poi sono tornata a Zurigo ne ho aperto uno anche io, ma solo per pochi mesi. Poi ho dato io stessa una mano ad altri giovani che ne avevano aperti altri due. Adesso che sono ritornata in Calabria ho pensato che qui sarebbero stati utili negozi come questi".
"Per ora siamo solo in tre ad occuparcene, tre ragazze trentenni - dice ancora Sonia - ma se qualcun altro volesse partecipare, purché dotato davvero di voglia di dare una mano, noi saremmo contente. A Rende, dove abbiamo anche un buon rapporto con il sindaco Manna, ormai la nostra realtà è davvero molto frequentata, da gente di ogni età e classe sociale. Vorrei precisare che non accettiamo offerte in denaro, ma solo vestiti usati ed altri oggetti - conclude Sonia - e proprio gli oggetti, appena arrivano, vanno a ruba".