AGI - La dinamica e i motivi del nuovo caso di violenza sulle donne sono ancora tutti da chiarire. Forse se ne saprà di più dopo che il pm di Terni avrà sentito Pinotto Iacomino, 43 anni, fuggito in auto dalla sua abitazione di via Filippo Cavolino, nel quartiere di San Carlo-Arena di Napoli verso l'Umbria convinto di aver già ucciso la compagna, Ornella Pinto, 40 anni.
La violenza cieca
Alle 4 circa di questa mattina, Iacomino le ha sferrato 15 colpi di coltello ed è scappato. La donna è riuscita a chiamare al telefono la sorella, come sembra da una prima ricostruzione. In una manciata di minuti l'arrivo dell'ambulanza del 118 e la corsa verso il pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli.
Il cuore di Ornella si ferma due volte, i medici tentano con una operazione delicata che coinvolge due team di chirurgia, quello del Trauma center e quello di Chirurgia toracica, di superare le criticità generate da 7 coltellate a sinistra e 8 a destra del torace della vittima.
Un episodio "vile e di brutalità inaudita", sottolinea il dg dell'ospedale, Giuseppe Longo, comunicando la morte della paziente alle 10.35 di oggi.
La confessione
"Mi sono venuto a costituire. Ho ucciso mia moglie Napoli", ha detto Iacomino al comandante della stazione carabinieri di Montegabbione, in provincia di Terni, che ha aperto la porta della caserma cui lui ha bussato intorno alle 7.10. L'uomo è stato subito sottoposto a fermo, dopo i primi riscontri.
Ma l'imputazione ore è cambiata, è omicidio. Solo dalle sue eventuali ammissioni davanti al pm si stabilirà di che natura o con quali aggravanti. La coppia aveva un figlio minorenne. L'ennesima vittima collaterale della violenza contro le donne che ormai si ripete quotidianamente a Sud e a Nord del paese.