AGI - Riforme del processo, Recovery plan, dialogo e confronto sui temi della giustizia. Una 'road map' che la Guardasigilli Marta Cartabia propone alle forze parlamentari di maggioranza, seguendo il metodo di mediazione già attuato nei primi giorni del suo mandato a via Arenula, e l'obiettivo di ristabilire la "centralità del Parlamento".
"Se vogliamo costruire un percorso comune, la giustizia non sia rottura", ha detto la ministra della Giustizia a conclusione della riunione avuta oggi con i presidenti e i capigruppo della Commissione Giustizia di Camera e Senato. "Dobbiamo avere - ha affermato Cartabia - disponibilità nel capire le ragioni degli altri".
Da un lato, dunque, il "cantiere aperto" del Recovery, con le urgenze dettate dall'emergenza sanitaria - digitalizzazione, ufficio del processo, concorsi - dall'altro le "riforme che l'Europa ci chiede", in particolare quelle sui processi civili e penali e l'ordinamento giudiziario. Su queste ultime, l'orientamento esposto da Cartabia nella riunione con i presidenti e i capigruppo di maggioranza delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato è quello di 'partire da ciò che già c'è', ossia dai ddl delega approvati dal precedente governo e ora al vaglio del Parlamento: sui testi elaborati dall'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede la ministra intende presentare degli emendamenti entro la fine di aprile, con l'auspicio di arrivare all'approvazione delle riforme prima dell'estate.
Cartabia, quindi, chiede alle forze parlamentari ancora un po' di tempo per presentare tali modifiche: saranno infatti ristretti gruppi di lavoro a valutare al ministero quali siano le soluzioni migliori per temi talvolta molto divisivi, quali quello della prescrizione, che la Guardasigilli vuole affrontare nel quadro di una riforma organica del processo penale e nel solco dei principi costituzionali della ragionevole durata e del giusto processo. Altro argomento da trattare con urgenza, ha rilevato la Guardasigilli nell'incontro di oggi, è quello della procura europea, già al centro della riunione svolta la scorsa settimana con il vicepresidente del Csm David Ermini.
Due prove orali per l'esame di avvocato
Quanto ai concorsi, oltre al bando che riguarda il personale dell'Amministrazione penitenziaria, l'emergenza pandemica richiede una rapida soluzione per quel che riguarda gli esami di Stato per la professione forense, che restano fissati per i giorni tra il 13 e il 15 aprile prossimi: proprio ieri, il ministero della Giustizia ha ricevuto dal Cts il parere negativo sullo svolgimento di prove scritte a causa del rischio contagi.
Quindi, via Arenula sta lavorando all'ipotesi alternativa già messa in campo nelle scorse settimane e che sarà stabilita nei dettagli con un decreto da portare in tempi brevi in Cdm: le prove per l'esame di avvocati saranno due, e soltanto orali. Con la prima verranno vagliate quelle competenze che altrimenti sarebbero state al centro delle prove scritte, mentre la seconda corrisponderà all'orale tradizionale. Ma per accedere a quest'ultima, sarà necessario aver superato con successo la prima prova.
Infine, un accenno alla situazione dell'arretrato nella giustizia tributaria, che potrebbe essere al centro di un tavolo di studio tra via Arenula e il Mef.
Le forze di maggioranza: "bene metodo, pronti a collaborare"
"La ministra Cartabia ha oggi chiesto a tutte le forze di maggioranza il massimo di collaborazione per realizzare al più presto le riforme di cui il Paese ha bisogno: investimenti nel Recovery per assunzioni e digitalizzazione, processo penale e civile. Abbiamo aderito all'invito e condiviso le linee e il metodo di lavoro che la ministra ci ha proposto", rileva il senatore del Pd Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia e vicepresidente vicario del gruppo.
E anche Azione, con il deputato Enrico Costa, "apprezza l’approccio della ministra Cartabia fatto di poche dichiarazioni ai media e un intenso lavoro di approfondimento. Gli interventi migliorativi della proposta sul Recovery in tema di digitalizzazione ed edilizia carceraria, l'attenzione ai profili organizzativi, l'obiettivo della ragionevole durata dei processi ci trovano al suo fianco. Sono pendenti in Parlamento tre delicati disegni di legge delega, civile, penale, Csm, che necessitano di una profonda revisione, fin dalle fondamenta: su questo daremo il nostro contributo".
Di incontro "positivo" parla anche il presidente della Commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni (M5s): "Condivido le priorità delle questioni indicate e le modalità proposte per proseguire il lavoro con questa maggioranza. Dobbiamo impegnarci sulle urgenze, in particolare sul 'cantiere' già aperto del Recovery. Successivamente verranno ripresi i lavori già avviati sulle riforme: Csm e processo penale, due grandi temi sui quali proseguiremo il lavoro sulla base quanto già fatto”.
La Lega, con il presidente della Commissione Giustizia del Senato Andrea Ostellari, si dice "pronta a collaborare" con Cartabia, e "condivisione" su "priorità, linee intervento e scansione temporale della road map" viene espressa dal deputato di Leu Federico Conte.