AGI - "Non ci sono dati che dimostrino come a scuola avvengano piú contagi, eppure continuano a tenerci a casa e non ne possiamo piú". Cosí Maia, studentessa del terzo anno del liceo classico Gioberti di Torino, che stamattina, insieme ad altri compagni delle superiori e studenti delle medie, é tornata a protestare contro la Didattica a distanza in piazza Castello, sotto la sede della Regione Piemonte.
"Danni incredibili ai ragazzi e alle ragazze. Aumentano casi depressione, ansia"
"Dopo un anno - spiega Carola Messina, referente torinese di Priorità alla scuola - siamo nella stessa identica situazione, con danni incredibili ai ragazzi e alle ragazze.
"Aumentano i casi di depressione, ansia, suicidio. A tutto ciò - prosegue Carola Messina - si aggiunge la beffa che neppure i figli dei lavoratori essenziali sono tutelati. Si chiede un grande sforzo a una categoria di lavoratori e poi non si tutelano in nessun modo. Senza dimenticare che il peso del welfare familiare é sulle spalle delle donne e sono le donne a rimanere a casa in questa situazione".
In piazza anche Anita, la studentessa di seconda Media della scuola Calvino: "A questo punto - dice - quasi meglio un lockdown generalizzato, continuiamo a non leggere i dati sui contagi a scuola, che per noi resta un luogo sicuro".