AGI - Qualche prenotazione e richieste di informazioni dai turisti italiani per i mesi di luglio e agosto, ma la 'casella' degli stranieri resta 'in bianco' per le strutture ricettive della Sardegna. L'effetto 'zona bianca' non ha dato riscontri negli alberghi e nei camping. O meglio, non ancora, considerato che sono passati solo cinque giorni dall'approdo nell'area con minori restrizioni.
Va invece meglio negli agriturismo della Sardegna, che accolgono clienti sardi e stanno già ricevendo le prenotazioni per le feste pasquali. La stagione turistica estiva perde invece i mesi 'laterali' (maggio-giugno e settembre-ottobre), quando storicamente si accolgono gli stranieri: "Solitamente - ha ricordato all'AGI il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - in questo periodo avevamo il 50-60% delle prenotazioni già effettuate da parte degli ospiti stranieri, e al 31 marzo si arrivava all'80%, mentre ora non ne abbiamo".
I turisti che arrivavano soprattutto dal centro Europa, "tendenzialmente si organizzano prima per le vacanze estive". Vuota la 'casella stranieri' anche nei campeggi, ha confermato all'AGI Nicola Napolitano, presidente Faita Sardegna (l'associazione dei camping). "A inizio marzo, solitamente abbiamo già il 50% delle prenotazioni, e un quadro chiaro per strutturare la stagione", ha spiegato, "mentre quest'anno siamo fermi al 10%, le abbiamo solo per il mese di agosto e con turisti italiani".
L'attenzione dei rappresentanti di categoria è rivolta anche ai collegamenti con il resto dell'Italia e l'estero: "La politica si attivi per sciogliere il nodo dei trasporti - ha auspicato Napolitano - che incide per il 40% nel budget del turista e ancora di più in questo momento storico segnato dal Covid. Quando le prenotazioni si sbloccheranno il turista deve avere la possibilità di arrivare in Sardegna a costi accessibili, altrimenti siamo doppiamente penalizzati".
"Si deve lavorare - gli ha fatto eco Manca - per creare un contesto che permetta, da fine maggio, di essere ospitali". In un quadro in cui gli spostamenti tra regioni subiscono ancora limitazioni, e nel resto d'Italia ci sono zone in cui la situazione è ancora delicata, la 'zona bianca' ha avuto immediati effetti sul turismo 'locale'.
Le aperture serali per le cene, secondo la Coldiretti, valgono l'80% del fatturato degli agriturismi sardi. "Finalmente stiamo lavorando, a ranghi ridotti ma abbiamo ripreso a lavorare", ha affermato la presidente di Terranostra, l'associazione degli agriturismi Coldiretti, Michelina Mulas. Precisando che si tratta di clienti 'locali' "in particolare gli storici, che hanno già cominciato a prenotarsi anche per le festività pasquali". Mentre "tutto tace sul fronte nazionale ed estero. La situazione è ancora in divenire e incerta e non consente di poter programmare neppure a breve termine".