AGI - Un delitto pianificato da tempo e con un movente esclusivamente economico. È questa la conclusione a cui sono giunti gli inquirenti ravennati in merito alla morte di IIenia Fabbri, la 46enne sgozzata nella sua abitazione di Faenza lo scprso 6 febbraio.. L'ex marito, il 53enne Claudio Nanni, da subito sospettato di essere il mandante dell'omicidio, è stato arrestato la scorsa notte assieme a un suo coetaneo, il reggiano Pierluigi Barbieri, pluripregiudicato e già noto alle forze dell'ordine.
Secondo quanto emerso nelle indagini, condotte dalla Squadra mobile ravennate e dal personale dello Sco di Roma sotto il coordinamento del sostituto procuratore Angela Scorza, i due si conoscevano da tempo poiché accomunati dalla passione per le moto.
L'astio che il Nanni provava per la ex era dovuto a questioni legali dovute alla separazione: la vittima, dopo aver ottenuto la casa poi luogo del delitto, vantava 100mila euro di compensi a suo dire mai ricevuti per il lavoro decennale nell'officina di famiglia. Quella mattina il killer sarebbe arrivato a Faenza con la sua automobile e dopo averla parcheggiata lontano dall'appartamento di via Corbara sarebbe andato a piedi verso il garage di cui aveva una copia delle chiavi.
Su questo punto, oltre a un filmato, è emersa anche la testimonianza di un ferramenta che ha raccontato di aver fatto dei duplicati a favore del Nanni del tutto compatibili con quella serratura. Il killer, una volta entrato, si è subito diretto nella camera da letto: conosceva bene la strada e Ilenia non lo aveva mai visto.
Quell'uomo alto, corpulento, a cui la vittima ha urlato "Chi sei? Cosa vuoi" prima di essere ammazzata è, nella descrizione dell'amica della figlia Arianna ospite casuale quella notte, del tutto somigliante alla figura del Barbieri. Altro elemento è l'alibi che il mandante si sarebbe creato: organizzare un viaggio con la figlia verso la provincia di Lecco partendo cinque minuti prima dell'arrivo dell'omicida.
Intenso è stato il lavoro degli inquirenti: sono stati analizzati e incrociati centinaia di dati che alla fine hanno portato ai due arresti: è emerso che il 19 gennaio il telefonino di Claudio Nanni è stato localizzato a Rubiera nei pressi dell'abitazione di Barbieri e che il 20 e il 29 dello stesso mese l'auto grigio scuro del pluripregiudicato è stata immortalata dalle telecamere comunali di Faenza, in particolare, nel secondo caso, nei pressi dell'officina del presunto mandante.
La mattina della tragedia, la vettura del reggiano è risultata essere nuovamente a Faenza in orari compatibili con la morte della donna e sarebbe inoltre stata ripresa nei pressi di via Corbara mentre la sua utenza telefonica è stata intercettata in viaggio verso Faenza per poi essere spenta all'altezza di Bologna e riaccesa una volta rientrato a Rubiera. Il presunto killer è già stato in carcere fino al 10 agosto scorso: fu arrestato assieme ad altre tre persone conseguentemente a una rapina del febbraio 2020 con lesioni aggravate ed estorsione nell'ambito di una spedizione punitiva ai danni di un 52enne disabile di Predappio, nel Forlivese.