AGI- Negli ospedali cittadini “in soli due giorni e mezzo, lo scorso fine settimana, sono state ricoverate 209 persone. Un numero spaventoso che piega le gambe”: Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna, intervistato dall’AGI non nasconde la preoccupazione per una terza ondata che, dati alla mano, supera per numero di positivi al Covid e pressione sugli ospedali, le due precedenti.
Anche sul territorio bolognese, ‘rosso’ da questa mattina, dominano le varianti del coronavirus: la diffusione aumenta di velocità e, fattore nuovo, ora colpisce in prevalenza i giovani. “In questo momento la classe di età più colpita - conferma Bordon – è quella dei bambini e dei ragazzi, dai 6 ai 19 anni. Adesso abbiamo un tasso di incidenza che supera i 500 casi su 100mila abitanti per i giovani in questa fascia di età. E’ un dato molto preoccupante. Il virus tra i ragazzi gira moltissimo, per questo abbiamo chiesto misure di contenimento”, come la chiusura di tutte le scuole. In vista del picco a Bologna “previsto nella seconda parte della prossima settimana” si teme per la tenuta degli ospedali".
“Ce la faremo anche se con grandissimi sacrifici. Il personale sanitario è stremato. Abbiamo bisogno della massima collaborazione dai cittadini affinché rispettino le norme . Non fatevi ingannare dalle giornate di sole. Il virus è insidioso più che mai”, l'appello del dg dell'azienda sanitaria. Proprio l’impennata dei contagi e l’aumento dei ricoveri aveva portato, già a inizio settimana, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, insieme alle autorità sanitarie, a chiedere alla Regione di disporre la zona rossa per tutta l’Area Metropolitana.
Nel Bolognese, negli ultimi 10-12 giorni i nuovi positivi “hanno raggiunto picchi mai registrati nella prima o seconda ondata. Stiamo viaggiando - spiega Bordon - tra i 700 e 800 contagiati al giorno con un Rt tra l’1,30 e l’1.35”. E l’onda pesa sulle strutture sanitarie. “Al 13 febbraio nella nostra rete ospedaliera, compreso il privato accreditato, avevamo 550 ricoverati, adesso sono saliti a 950.Tra terapie intensive e semi intensive dedicate al Covid abbiamo 150 posti disponibili che in questo momento sono quasi saturi e, quindi, dobbiamo implementarli. In ospedale arrivano pazienti mediamente più giovani, rispetto al passato, con un quadro di sottovalutazione di sintomi e con la necessità di ventilazione. Gli intubati restano le persone più anziane. Mentre i più piccoli sono a domicilio ma rischiano di contagiare gli adulti”.
Proprio ieri Stefano Bonaccini, aveva parlato delle varianti come di una sorta di nuovo virus: risposte rapide, il messaggio del governatore emiliano-romagnolo, per non esserne travolti. Sulla stessa linea il direttore generale dell’Ausl bolognese. “Questa velocità di diffusione non l'avevamo mai vista prima. Qualcosa di diverso c’è. I miei clinici dicono che è come se, da un certo punto di vista, ci fosse un virus nuovo. Sul nostro territorio la variante inglese e quella brasiliana sono molto presenti. Questo forse giustifica la velocità di diffusione del virus”. Per il futuro l’auspicio è “poter avere quanto prima più vaccini possibili perché sono l’unico strumento per evitare la quarta ondata”, conclude il direttore sanitario dell’Ausl di Bologna.