AGI - Una città, Livorno, divenuta negli anni una fucina di talenti di questo gioco, il ‘Maradona’ della dama come maestro, e il sogno di alzare il trofeo mondiale negli Stati Uniti per ‘vendicare’ il suo mentore. C’è tutto questo nella storia dell’astro nascente della damiera Matteo Bernini, livornese di 32 anni che a fine gennaio si è laureato campione nazionale di dama inglese per la seconda volta.
Bernini, già trionfatore del titolo tricolore nel 2019, si è ripetuto in questa edizione con uno score di 23 punti su 24 a disposizione, frutto di 11 vittorie e un pareggio. E adesso si allena per la finale mondiale, in programma a settembre a Tulsa, Oklahoma, contro il detentore del titolo, il sudafricano Lubabalo Kondlo.
L’obiettivo è ripetere le gesta del suo mentore e concittadino, Michele Borghetti, che ha vinto nel corso della sua carriera 53 titoli nazionali, un oro olimpico e vari campionati del mondo. “Il più forte giocatore di tutti i tempi, averlo accanto è un valore aggiunto e uno stimolo continuo a migliorarsi”, spiega orgoglioso Bernini. La finale americana intreccia le storie dei due damisti livornesi: il dominio internazionale del maestro Borghetti, infatti, fu interrotto nel 2018 proprio da Kondlo che oggi rappresenta per Bernini l’ultimo ostacolo da superare per la definitiva consacrazione. “Voglio riportare il titolo mondiale a Livorno”, annuncia Bernini che ricorda: “La mia ultima sconfitta a dama inglese è stata con Kondlo, quindi anche per me c’è voglia di rivalsa”.
La sfida per il titolo mondiale arriva a un decennio di distanza dalla prima partita amatoriale di Bernini, protagonista di un’ascesa irresistibile nel mondo damistico. “Ho iniziato nel 2008 a giocatore online e qualche anno più tardi ho pensato di iscrivermi a un circolo – racconta Bernini - La svolta è arrivata nel 2010 quando mia madre che lavorava in Comune mi ha fatto conoscere un suo collega, Gianfranco Borghetti, giocatore di dama ma soprattutto padre del campione Michele”. Da lì ha preso il via il sodalizio sportivo all’interno del circolo damistico livornese ‘Piero Piccioli’ e la crescita impetuosa nei risultati.
“Il primo piazzamento è stato a Lille nel 2012, sono arrivato quinto alla mia prima competizione internazionale. Poi ho scalato tutte le categorie e in breve tempo sono diventato ‘Grande Maestro’ di dama”. Qual è la routine di un giocatore professionista? “Mi alleno 4 ore al giorno su internet, sfido chiunque al circolo e studio tanta tattica”, spiega Bernini che ha chiari i suoi punti di forza: “Sono riflessivo e di rado perdo la calma, sono forte sul finale, quando la partita sembra persa riesco spesso a ribaltarla”. Come nel 2019 alle isole Barbados, quando vinse il torneo che dava il ticket per la finale mondiale rimettendo in piedi una partita che sembrava irrecuperabile.
“Conto anche stavolta sul colpo di coda contro Kondlo che è davvero fortissimo”. Il 2021 sarà un anno decisivo per la carriera della nuova stella livornese della dama: l’allievo riuscirà a superare il maestro Borghetti? “Se Michele tornasse a giocare non so se riuscirei a batterlo - confessa Bernini – ma di sicuro sarebbe una sfida bellissima”.