AGI - Somministrare una sola dose di vaccino "è un gravissimo errore, cosi' come è stato un grave errore quello del Regno Unito. Non possiamo giocare a dadi con la salute delle persone, ci dobbiamo basare sui fatti". Lo ha detto a 'Buongiorno' su Sky TG24 Antonella Viola, immunologa dell'Università di Padova.
"Abbiamo vaccini - ha spiegato - con un'efficacia altissima, che mantengono il titolo anticorpale alto a lungo, pero' devono essere somministrati nel modo giusto. Se abbiamo fretta rischiamo di non proteggere le persone e facilitare la generazione di varianti".
"Dobbiamo capire - ha aggiunto - se siamo un Paese che applica una medicina basata sull'evidenza, sui dati, o se siamo un Paese che segue una medicina basata sull'intuito e l'esperienza. L'idea di vaccinare con una sola dose è un'idea intuitiva, ma non è in questo momento supportata da dati scientifici. Non ci sono dati solidi che con questo sistema possiamo davvero proteggere i cittadini non solo dal Sars-cov2 originario, ma anche dalle sue varianti, e non sappiamo per quanto tempo li proteggiamo. Ci sono seri dubbi che dicono che, se noi generiamo un'immunità insufficiente a bloccare la replicazione del virus nella popolazione, possiamo favorire lo sviluppo di varianti", ha concluso.
Non ci sono le condizioni per riaprire
"Visto la situazione che c'è, l'aumento dei contagi e le situazioni critiche in diverse province, non è assolutamente il momento di parlare di aperture, anzi bisogna, dove necessario, mettere in atto misure restrittive maggiori", ha osservato Viola.
"Chiedere a uno scienziato cosa fare - ha spiegato poi - è complesso: se non si considera l'aspetto economico direi di fare tre settimane di lockdown e andare avanti con le vaccinazioni, pero' l'aspetto economico c'è. Considerando anche questo probabilmente la strada migliore è quella di intervenire chirurgicamente: dove i contagi salgono, intervenire con lockdown mirati" ha concluso.
Sull'ipotesi di un aumento dei contagi dovuto alle scuole, Viola spiega che "al momento non abbiamo dati a sostegno di questa ipotesi. La maggior parte dei dati che sono stati raccolti e pubblicati nel mondo e nel nostro Paese dicono chiaramente che la scuola segue l'andamento del resto della società".
"I contagi aumentano nella società e di conseguenza anche a scuola, perchè non è un ambiente sterile - sottolinea - non è la scuola il driver del contagio, lo subisce come il resto della società. Anche nei confronti della variante inglese, è vero che è più trasmissibile, ma verso tutte le fasce di età".
La terza ondata dipenderà dalle restrizioni
"Nel Paese la situazione è stata stabile fino all'ultima settimana, quando si è cominciato a vedere un aumento dei contagi. è presto per dire se è una terza ondata o se sono oscillazioni che si manterranno piu' o meno piatte, che saliranno e scenderanno ma senza un picco. Questo dipenderà anche dalle misure che verranno messe in atto", ha affermato Viola. "Se a questo trend di aumento reagiamo mantenendo tutto come adesso - ha aggiunto - è facile che una terza ondata arrivi. Se interveniamo con misure piu' restrittive si puo' tamponare ed evitare di avere di nuovo un picco importante".
Infine la vaccinazione di massa. L'immunizzazione del 65-70% della popolazione italiana "per la fine dell'autunno o inizio dell'inverno è possibile, entro l'estate non è realizzabile".