AGI È probabile una pioggia di cause di lavoro contro le società di delivery dopo la maxi indagine di Milano che ieri ha portato a comminare sanzioni per complessivi 733 milioni di euro. L'indagine, coordinata dalle pm Tiziana Siciliano e Maura Ripamonti e condotta dai carabinieri Tutela lavoro, ha consentito di scoprire l'inosservanza di tutte le norme in materia di sicurezza (regolate dalla legge 81 del 2008).
La cifra da capogiro – va precisato - comunque corrisponde già ad un quarto della sanzione massima prevista in questi casi: se le multinazionali delle consegne non si adegueranno, rischiano di dover pagare quattro volte tanto, ossia l’ammenda massima. Una cifra che sfiorerebbe i 3 miliardi di euro. Parallelamente si svolgerà il procedimento amministrativo: sarà l'ispettorato del lavoro a notificare a Just Eat, Deliveroo, Foodinho-Glovo, Uber Eats, i verbali che impongono la trasformazione del contratto da lavoratori autonomi a lavoratori subordinati (co.co.co), con tanto di tutele per ferie e malattie.
Sono 60.000 le posizioni da regolarizzare
Non solo, si dovranno anche regolarizzare 60.000 posizioni lavorative, anche quelle che riguardano rider che non lavorano più per le piattaforme, ma a cui comunque dovranno essere riconosciuti contributi non versati e le ferie non godute. L'atto amministrativo in sé obbligherà le aziende alla regolarizzazione, ma non prevede sanzioni nel caso che venga disatteso. In questo casi i rider potranno intentare cause di lavoro, forti delle ammende già sanzionate dal punto di vista penale: un elemento dirimente davanti ad un eventuale giudice del lavoro.
Si attendono dunque migliaia di ricorsi, se si considera che nel 2019 i dati dell'Inps davano attivi almeno 10mila ciclo-fattorini, ma l'anno successivo - come scrivono i carabinieri dei Nil nei loro rapporti - il Covid ha portato "un aumento esponenziale delle richieste di accredito alle piattaforme". Se in quattro anni dalle quattro principali società ne sono passati almeno 60mila, analizzati dagli investigatori, è possibile che ad oggi ne circolino ancora diverse decine di migliaia in tutto lo Stivale.