AGI - Test di massa, soprattutto a chi lavora nel turismo, mascherine obbligatorie sui mezzi di trasporto e limitazione della capacità a 2/3 per consentire il distanziamento. Adottando queste misure, e altre ancora per la ristorazione, la Svizzera è riuscita a salvaguardare la stagione sciistica che al momento, complici le festività del Carnevale, registra un boom di presenze, mentre da noi impazza la polemica per la montagna ancora off limits, con il mondo della neve sempre più in ginocchio.
A raccontare all'AGI come si sono organizzati gli elvetici è Valentin König, direttore degli impianti di risalita Aletsch Bahnen AG, che arrivano fino al cuore del patrimonio mondiale dell'Unesco, nell'Aletsch Arena, al cospetto del più grande ghiacciaio alpino: l'Aletsch, un fiume di ghiaccio lungo 23 chilometri.
Test continui ai dipendenti e cabine disinfettate 5 volte al giorno
"Il governo federale, e quindi anche il cantone del Vallese, ha lanciato un'ampia campagna di screening di massa. E i dipendenti del turismo adesso sono sottoposti a test a intervalli regolari" spiega. Sono scesi anche i prezzi per i tamponi Covid, per i turisti che volessero farlo, si va dai 50 franchi in su.
"Abbiamo investito molto nelle misure anti contagio - continua il Ceo, König -. Ogni cabina dell'ovovia viene disinfettata 4-5 volte al giorno durante l'orario di utilizzo. In tutti gli edifici degli impianti di risalita e su tutti i mezzi di trasporto, le mascherine e il distanziamento sono obbligatori. Le aree davanti a biglietterie e impianti e le sale d'attesa sono state 'riprogettate' appositamente quest'inverno". Inoltre "sulle funivie e cabinovie c'è una limitazione delle persone di 2/3 della capacità".
Sciare in Vallese è sicuro
E, altra misura che sta dando i suoi frutti, "offriamo degli sconti speciali a chi acquista lo skipass online sul webshop dell'Aletsch Bahnen AG. Così si ha più sicurezza e convenienza extra".
Per König "lo sci nel Vallese e nell'Aletsch Arena è sicuro" basta leggere i dati del contagio raccolti dopo le festività natalizie. "Le misure di protezione si sono dimostrate adeguate. Dopo le vacanze di Natale e Capodanno, non è stato riportato alcun aumento dei casi di Covid dovuti al turismo sportivo invernale", sottolinea ricordando che "parliamo di sport all'aria aperta che non aumenta la trasmissione del virus, come hanno confermato esperti sanitari federali e cantonali".
Gli impianti hanno un calo del fatturato del 30%
Certo, la gente ha ancora paura, i numeri delle presenze non sono gli stessi dell'inverno scorso, e inoltre pesa la mancanza dei turisti internazionali. "A causa del Covid, fino a metà febbraio, le Aletsch Bahnen AG hanno avuto un calo del fatturato di circa il 30% rispetto all'anno precedente" spiega König. Sono aumentati sì i turisti svizzeri, passati dal 70% all'85%, ma non abbastanza da soppiantare i tedeschi e gli italiani: adesso "ce ne sono pochissimi".
Perdite anche per gli hotel, del 20-30%
Le ripercussioni riguardano tutti i comparti legati alla montagna. A sentire gli albergatori sono molte le cancellazioni anche last minute e il settore prevede una "perdita del 20-30%". Va meglio per le case di vacanza e gli chalet, molto ambiti. Anche perché con i ristoranti aperti solo per l'asporto, l'ideale è avere un posto dove poter cucinare qualcosa o farsi portare un'ottima raclette da uno dei ristoranti di Riederalp, Bettmeralp e Fiescheralp, le tre località del comprensorio, tutte car-free.
E con un'altra particolarità: "tutti gli alloggi sono ski in e ski out. E questo significa che con gli sci ai piedi si può andare sulle piste o tornare in albergo velocemente anche solo per mangiare qualcosa o riscaldarsi".
L'atmosfera non è esattamente quella degli altri anni ma "proprio per questo la settimana bianca viene vista come una pausa dalla cupa realtà di questo periodo difficile".