AGI - Un taglio delle dosi di vaccino previste questa settimana è stato annunciato da AstraZeneca alle Regioni. Nel Lazio, ad esempio, a fronte di circa 70mila dosi previste, ne arriveranno 9mila in meno, e all'Emilia-Romagna è stata annunciata una decurtazione di 4-5mila dosi.
AstraZeneca ha annunciato un taglio delle dosi di vaccino per l'Italia superiore al 10%, per l'esattezza il 10,6%. A quanto apprende l'AGI, rispetto alle 566 mila dosi previste per questa settimana, ne sono state consegnate 506 mila, ossia 60 mila in meno. La questione è piombata sul tavolo della Conferenza delle Regioni, riunita nel pomeriggio per valutare le nuove misure Covid, e da quella sede dovrebbe arrivare una stima dell'ammanco complessivo.
Nel Lazio, ad esempio, "ci è stata comunicata una riduzione di 9 mila dosi del vaccino AstraZeneca per le prossime consegne e questa è una brutta notizia". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione, Alessio D'Amato. "Mi domando - aggiunge - come si possano conciliare le presunte offerte di mediatori proposte ad alcune regioni su mercati paralleli per il vaccino AstraZeneca con l'acclarata riduzione?"
La risposta dell'azienda
"I processi di produzione dei prodotti biologici come questo vaccino sono complessi, e una moltitudine di fattori produttivi e di test di qualità che vengono minuziosamente fatti su ogni lotto possono avere un impatto sulla data, frequenza e numero di dosi di ogni consegna. Per questo motivo la consegna effettuata ieri è risultata inferiore di circa il 7% rispetto alle previsioni, ma allo stesso modo le consegne della settimana precedente erano leggermente superiori al previsto". Così in una nota AstraZeneca risponde alle notizie su una possibile riduzione di dosi nel nostro Paese.
"Stiamo lavorando per rispettare l'impegno di consegnare all'Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l'obiettivo di superare i 5 milioni" si legge ancora. "Con la terza consegna che è stata effettuata ieri, siamo contenti di aver fatto arrivare già più di 1 milione di dosi. Per le prossime settimane sono pianificate altre tre consegne per 1 milione di dosi addizionali e successivamente altre consegne per raggiungere alla fine del mese di marzo il totale previsto per il primo trimestre.
"Purtroppo lavoriamo senza nessuna riserva che ci possa dare margine per gestire la normale variabilita' del processo produttivo dato che ogni dose prodotta viene immediatamente resa disponibile", specifica la nota. "Siamo in costante contatto con il commissario Arcuri al fine di tenerlo aggiornato tempestivamente".
"Precisiamo di aver presentato un esposto al Nas dei carabinieri al fine di denunciare ogni tentativo di assicurare forniture al di fuori dei canali governativi ufficiali, e di aver prontamente informato di tale esposto tutte le Autorita' competenti", conclude la nota.
Le reazioni politiche
"Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini Astrazeneca. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con questa incertezza è tutto più difficile. L'Italia tuteli gli interessi nazionali e le programmazioni delle Regioni, intanto prepariamoci alla produzione di vaccini validati da Ema e Aifa da parte delle nostre aziende". Questo il commento del presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
"Lo stillicidio dei tagli alle forniture da parte delle aziende produttrici è molto grave! Oggi l'annuncio di Astra Zeneca che riduce del 15% la fornitura all'Italia. È una situazione insostenibile che mette in difficoltà tutte le regioni impegnate nelle campagne vaccinali". Lo sostiene il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
"Il presidente Draghi - aggiunge - faccia sentire la sua autorevole voce in Europa per tutelare gli interessi nazionali e la campagna vaccinale delle Regioni. Bisogna garantire al più presto la stabilità delle forniture perché i nostri cittadini hanno diritto di conoscere i tempi della programmazione della somministrazione dei vaccini"
"Così non va. Di nuovo una riduzione nelle consegne dei vaccini: è la volta di Astrazeneca che ha tagliato del 15%. Il Governo metta l'Italia in condizione di produrre qui, velocemente, i vaccini di cui abbiamo bisogno". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo la denuncia del presidente della Regione Lazio Zingaretti.
"La via europea, quella di affidarsi solo alle grandi aziende farmaceutiche private, - prosegue l'esponente della sinistra - sta dimostrando tutta la sua debolezza. Già 3 mesi fa lanciammo, io e tanti altri, una petizione per chiedere la sospensione dei brevetti sui vaccini: abbiamo raccolto 40mila firme, pensando soprattutto ai Paesi piu' poveri. Ma ora sembra chiaro qualcosa che sapevamo anche allora: il problema e' di tutti, e' anche nostro, e' anche dell'Italia."
"Questo è il caso in cui serve un intervento pubblico, dello Stato, in coordinamento con le migliori aziende italiane. Serve ora e - conclude Fratoianni - servira' per il futuro, con investimenti in ricerca e produzione di farmaci che possano liberarci dalle mere logiche di mercato".