Gli istituti di controllo ambientale alla prova della transizione ecologica
Gli istituti di controllo ambientale alla prova della transizione ecologica

Gli istituti di controllo ambientale alla prova della transizione ecologica

Emanuele Perugini
Impianto fotovoltaico
ESPECIAL / NOTIMEX / NOTIMEX VIA AFP - Impianto fotovoltaico
ADV
ADV
“Per quanto riguarda il Recovery Plan – ha spiegato Bratti - la parte di transizione ecologica (e in particolare quella energetica) fa riferimento a un altro piano, che è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che deve essere rivisitato perché gli obiettivi a livello europeo sono cambiati e sono molto più sfidanti (si parla del 55 per cento di diminuzione di CO2 entro il 2030) e lì c’è una serie di indicazioni impiantistiche abbastanza chiara e rilevante, che va dall’ammodernamento delle vecchie centrali, per cui anche quelle a gas devono essere rimodernate secondo tecnologie più performanti, alla riconversione di quelle a carbone, alla costruzione di linee elettriche in grado comunque di sostenere il sistema di produzione delle rinnovabili, agli accumulatori a batterie per l'eolico, fino agli impianti eolici offshore, che pure hanno bisogno di avere autorizzazioni specifiche, perché non tutti i territori saranno favorevoli alla costruzione di impianti. Sono tante le cose da tenere in conto. Se si punta a realizzare lo storage di CO2, ad esempio, un’implementazione molto criticata, anche in questo caso c’è bisogno di una valutazione di impatto ambientale”.
ADV