Dopo un 2019 vissuto da Capitale europea della Cultura, Matera era pronta a prendersi un posto di rilievo nel panorama delle grandi città d’arte italiane. La fama e la popolarità acquisite durante i 12 mesi che l’hanno vista fregiarsi dell’ambito titolo, nulla hanno però potuto contro l’emergenza pandemica che ha colpito indistintamente ogni parte del globo.
La primavera 2020, primo vero banco di prova per raccogliere i frutti maturati nell’anno da Capitale non ha portato gli effetti sperati. Il lockdown prima, poi il divieto di spostamenti tra regioni, hanno avuto un effetto devastante sul turismo materano che ha cominciato a vedere qualche timido segnale di ripresa solo nella scorsa estate.
Una piccola parentesi chiusasi subito dopo le nuove restrizioni imposte dai decreti anti-Covid. Commercianti e operatori del turismo però non si arrendono e sperano in una ripresa che, sono sicuri, non tarderà ad arrivare, complice anche la prossima grande sfida che attende Matera: il G20 che si svolgerà proprio nella Città dei Sassi il prossimo 29 giugno.
“Ci tocca rimboccarci ancora una volta le maniche, come tante volte abbiamo fatto nella nostra storia - spiega all'Agi il sindaco, Domenico Bennardi - il percorso di sviluppo economico e progresso culturale e sociale, culminato con il riconoscimento di Capitale europea della Cultura”, non si ferma anche se ha subito una battuta d’arresto. Riprenderemo il filo di un percorso di progresso che non può e non deve essere interrotto". Per Bennardi "quella del G20 sarà una prima rilevante opportunità per mostrare all’Italia ed al mondo intero l’operosità e la forza d’animo dei materani”.
Per rilanciare Matera e il suo tessuto economico, bisognerà però guardare oltre la chanche di visibilità offerta dall’appuntamento internazionale. “La ripresa a Matera passa anche dall’eccellenza, dall’originalità e dall’unicità dei prodotti artigianali lucani - spiega Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera - l’impegno, nostro e dell’Apt, sarà quello di costruire intorno al brand Matera una sorta di total quality, il piacere del mangiar bene e del dormire bene, di un turismo emozionale a partire dalla realtà straordinaria della Capitale europea della Cultura 2019, con eventi, cultura, bellezze architettoniche e un buon tessuto di artigianato, commercio, ristorazione e ricettività, da estendere sull’intero territorio regionale”.